Acri-17/10/2016: “Luce di sogni” di Anna Maria Elisabetta Algieri
“Luce di sogni” di Anna Maria Elisabetta Algieri
“Luce di sogni” è un’antologia poetica, ciò significa che rappresenta una raccolta di lavori già pubblicati in altri libri e quindi già letti e già presentati in occasioni precedenti. Stando così le cose, penso sia carino utilizzare questa raccolta essenziale, come la chiama l’autrice, per raccogliere una antologia essenziale di pensieri sulla scrittrice, sulla poetessa, su Anna Maria Elisabetta Algieri persona umana! E partendo dalla sua poesia, è facile arrivare alla persona; infatti la sua poesia è sobria, essenziale, pura, innocente, semplice, così come lei è. La poesia di Anna Maria Elisabetta Algieri non può effettuare ghirigori pindarici e inarrivabili, perché lei è la chiarezza personificata, è la persona che non ha bisogno di complicazioni interiori per farsi amare! (L’altro giorno mi confidava che non ama il rumore, pensiero che io ho interpretato nella maniera più ampia e chiara possibile!), lei sorride, lei circonda di naturalezza gli eventi del mondo, con tutte le inevitabili complicazioni possibili e le restituisce, disarmando e mettendo in difficoltà chi le sta di fronte, per aver avuto una visione complicata del mondo. Insomma, diciamolo pure, i nostri tempi propendono ad esaltare la poesia contorta, scava cuori e scava anime, ermetica quanto più è possibile, incomprensibile quanto più è possibile, da interpretare con giri di pensieri e di parole infiniti, che vanno a parare dove ognuno vuole e come ognuno può. Ma scusate, benvenga la poesia rompicapo, ma riconosciamo di pari passo la poesia della quotidianità, dell’amore, della fede, seppure ci raggiunge in linea diretta e ci propone la semplicità dei sentimenti. Che poi “semplicità di sentimenti” non significa “assenza di sentimenti”, infatti, rileggendo alcune poesie di questa raccolta, non sfuggono i sentimenti di chi scrive e non sfugge neanche quella certa nota malinconica e un po’ amara, presente in lei come in molti altri poeti, solo che lei, personalità fondamentalmente pacata e serena, cristiana e praticante, viene ad essere velata e addolcita da un concetto di vita sostenibile. Ad esempio, in “Ricordando mio padre”, quanta responsabilità e tristezza per questo passaggio di ruolo! Oppure in “Gesù”, quanto timore di essere inadeguata all’amore divino e quanta responsabilità per i comportamenti altrui! Potrei citarne tante altre o forse tutte, ciascuna con un messaggio e tutte insieme per raccontare, in un collage, l’immagine completa della sua vita, ma non voglio dilungarmi! Sminuirei le doti della scrittrice!!! Mentre ieri raccoglievo questi pochi pensieri da dedicare alla nostra amica, mi è tornata alla mente una lontana canzone di Miche Zarrillo, di cui non sono riuscita nemmeno a rintracciare il titolo e più o meno diceva: una parola con la puzza sotto il naso non fa parte del vivere e non potrà mai donarsi a quel pianeta libero dove sbocciano utopie con la dovuta essenzialità. Concludo confidandovi che io amo le utopie essenziali!!!
Franca Azzarelli