Trebisacce-15/11/2016: Il 2 novembre 2016 (di Eliana Fabiano)

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Franco Fabiano

Il 2 Novembre, mi sono recata al cimitero con mio figlio e mio marito. C’era il sole a riscaldare il mio animo triste. Il parcheggio del cimitero era stracolmo di macchine e quindi ho parcheggiato un pò distante. Mi sembrava un sogno: sono passati quasi tre anni da quando è morto mio padre. Mi sono avvicinata ad una delle entrate del cimitero, ma ad un tratto scorgo dei mercanti di riviste cosiddette religiose, che si definiscono cristiani, ma di fatto cercano di approfittare anche in questo frangente, della fragilità umana, per farsi avanti vendendo un’illusione tutta bella preconfezionata a dovere. Conosco i soggetti, ma il mio cuore si rattrista nuovamente perchè anch’essi sono vittime inconsapevoli della stessa illusione che propongono come soluzione ai parenti dei defunti. Finalmente entriamo. Andiamo prima a visitare la famiglia di mio marito: cosi’ spiego al mio secondogenito, chi era suo nonno, la sua bisnonna, il suo bisnonno ecc…Facciamo il giro opposto, e incontriamo amici, un pò depressi per l’andamento economico del nostro paese. Nel mentre della nostra conversazione, passano e ripassano amici e conoscenti: qualcuno accenna un sorriso, altri una lacrima. C’è poi chi riempie l’acqua per innaffiare piante e fiori. Mio figlio fa un piccolo giro da solo, e mi chiede il motivo di tanti bimbi morti. Le lapidi sono riconoscibili perché sono bianchissime, più piccole ,e con degli angioletti sopra. Io accenno ad una possibile risposta, ed ecco che mi fa un’altra domanda:”Mamma, ma questo cimitero da quanti anni è stato costruito”? Ed ecco che mi salvo, chiedo a mio marito che essendo del posto avrà una risposta alla sua domanda. Intanto ci avviciniamo alla tomba di mio padre: nella foto lui sorridente, sembra muoversi attraverso i riflessi del sole. Lo accarezzo, so che lui in questo momento si trova li’, ed in ogni luogo vicino a noi. Poi mi giro a sinistra, e osservo che manca una vite di ottone alla lapide. Papà gli dico:”Ma guarda un pò, cercano di rubarti anche da morto, non si fermano davanti a nulla”. Ma lui continua a sorridermi, come faceva da vivo, quasi come per dirmi :lascia perdere, ne avevano bisogno!!!

Eliana Fabiano