Trebisacce-18/11/2016:Accoglienza, Integrazione e Sviluppo locale – Per un sistema pubblico di accoglienza diffuso ed inclusivo –
COMUNICATO STAMPA
OGGETTO: CONCLUSIONI CONVEGNO – Accoglienza, Integrazione e Sviluppo locale – Per un sistema pubblico di accoglienza diffuso ed inclusivo –
Circa 35 sindaci provenienti da tutta la Calabria, e oltre duecentocinquanta cittadini, si sono incontrati il 18 novembre, a Trebisacce, presso Miramare Palace Hotel, luogo deputato ad ospitare la giornata-convegno dal titolo “Accoglienza, Integrazione e Sviluppo locale – Per un sistema pubblico di accoglienza diffuso ed inclusivo”, appuntamento qualificatosi come fondamentale per una concezione moderna e reale del fenomeno della migrazione.
Organizzato dal Coordinamento SPRAR della Provincia di Cosenza e dell’Associazione A.S.A.I. (Associazione Sviluppo Alto Ionio), moderato dal presidente di quest’ultima, Antonio Pagano, l’evento ha avuto tra i relatori
– Franco Mundo – Sindaco di Trebisacce
- Vito Turco – Viceprefetto di Cosenza
- Giuseppe Rizzo – Sindaco di Cerzeto e Delegato alla migrazione della Provincia di Cosenza
Carmen Cosentino – Capo Ufficio III – Asilo, protezioni speciali e sussidiarie, Unità Dublino della Direzione Centrale dei Servizi Civili per l’Immigrazione e l’Asilo - Luca Pacini – Rappresentante dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani)
- Pino Fabiano – Direttore Migrantes di Cosenza-Bisignano
- Agazio Loiero – Già Governatore della Regione Calabria e Promotore della Legge Regionale del 2009 sull’accoglienza
- Gianfranco Schiavone – Vice-presidente ASGI (Associazione Studi Giuridici Immigrazione)
- Giovanni Manoccio – Delegato della Regione Calabria al fenomeno della migrazione
Gli interventi, e la discussione successiva col pubblico, fatta salva la necessità della prefettura di affrontare giornalmente le problematiche relative ai continui sbarchi manifestata dal viceprefetto, ha visto emergere l’opinione comune della necessità di un progressivo abbandono di un sistema di accoglienza che si affidi ai privati, che spesso porta all’addensamento di un alto numero di migranti in strutture gestite da cooperative. A questo abbandono progressivo dovrebbe parallelamente procedere una forte adesione dei comuni, enti pubblici, al sistema pubblico di accoglienza, per l’appunto quello relativo ai progetti Sprar, realtà che nella seconda parte della giornata è stata al centro di alcuni approfondimenti coordinati da Stefania Maselli, referente della Regione Calabria per il Servizio Centrale SPRAR e fortemente raccomandata a tutti i sindaci italiani in una recente lettera firmata da Antonio Decaro, Presidente dell’Anci.
Gli organizzatori dell’evento hanno espresso grande soddisfazione per l’alta partecipazione registrata. La presenza di 35 sindaci della provincia di Cosenza e di alcuni delle provincie di Catanzaro e di Reggio Calabria, dimostra come ancora una volta la nostra regione sia particolarmente attenta al fenomeno dell’accoglienza di quanti sono costretti a fuggire da guerre e persecuzioni. La Calabria infatti è una delle prime regioni per numero di persone accolte e la seconda per numero di Sprar attivi. La numerosa partecipazione inoltre dimostra che se i sindaci sono coinvolti con processi partecipativi e inclusivi, gli stessi esprimono piena disponibilità a fare la propria parte nella gestione del fenomeno migratorio in atto, che investe non solo la nostra regione ma l’Europa intera.
La partecipazione inoltre di importanti attori del settore, sia regionali che nazionali, ha creato la possibilità di chiarire alcune dinamiche e ad informare gli amministratori delle importanti novità in atto per il governo del fenomeno migratorio.
Proprio tale espressione, “governo del fenomeno”, è stata quella più ripetuta dagli amministratori convenuti nei propri interventi. È forte quindi, l’esigenza di gestire e governare il fenomeno e non subirlo attraverso l’apertura a macchia di leopardo di centri di medio-grandi dimensioni ad opera degli organi preposti. Da più parti poi è stato spiegato come la cosiddetta emergenza non sia poi davvero tale, per la natura costante e non occasionale propria del fenomeno della migrazione. Rimane certamente il problema della gestione degli sbarchi e della collocazione delle persone nei momenti immediatamente successivi all’arrivo, contesto che obbliga le prefetture ad adoperare in tempi strettissimi. In tal senso come organizzatori auspichiamo che si possa attivare a breve un tavolo di concertazione fra la prefettura e i comuni, che proponga protocolli da applicare già nei primi momenti di accoglienza. Protocolli, la cui natura ovviamente, vada in direzione di una accoglienza diffusa, che possa favorire quindi la partecipazione sempre più numerosa al sistema Sprar, unico sistema interamente pubblico.
A seguire riportiamo alcuni interventi dei relatori:
Dall’intervento di Giuseppe Rizzo – Sindaco di Cerzeto e Delegato alla migrazione della Provincia di Cosenza: “La Provincia di Cosenza promuove e sostiene i progetti Sprar. La via corretta non è quella dei CAS (Centri Accoglienza Straordinaria). È un tipo di accoglienza sbagliato”.
Dall’intervento di Giovanni Manoccio – Delegato della Regione Calabria al fenomeno della migrazione: “Non bisogna cadere nel sistema della paura. Spesso ciò avviene a causa di una non corretta comunicazione e di una stampa che a volte si limita a riportare notizie negative. Bisogna trovare nelle sinergie tra il mondo delle associazioni e delle istituzioni gli strumenti per affrontare il fenomeno dell’emigrazione. Noi calabresi siamo bravissimi nell’accoglienza, meno bravi nell’integrazione. Bisogna lavorare in termini di welfare a questo proposito”.
Dall’intervento di Agazio Loiero – Già Governatore della Regione Calabria: “Cosa pensate spinga una donna con un bambino di tre anni in braccio, magari incinta, a salire su una imbarcazione sapendo che al 50% questa farà naufragio? Quando riusciremo a dare una risposta a questa domanda tutto apparirà più chiaro”.
Dall’intervento di Antonio Pagano – Presidente Associazione per lo Sviluppo Alto Ionio: “Questo convegno nasce dall’esigenza di unire più attori, a tutti i livelli istituzionali, intorno allo stesso tavolo, al fine di riflettere in modo unitario e condiviso sulle possibili soluzioni al fenomeno della migrazione, tra le quali i progetti Sprar rappresentano la più collaudata e funzionale forma di integrazione diffusa e reale”.
Dall’intervento di Pino Fabiano – Direttore Migrantes Cosenza – Bisignano: “Ogni minuto ci sono 24 persone costrette a scappare dalle loro case”.
Dall’intervento di Luca Pacini – Delegato ANCI nazionale: “La Calabria, per la sua esperienza legata alla migrazione è il territorio perfetto per l’affermazione di un sistema di accoglienza pubblica, basato su finanziamento pubblico. Un’accoglienza qualificata, distante da quella privata, che risponde ad altre dinamiche. La direttiva del Ministero dell’interno fa un riferimento chiaro all’accoglienza diffusa, caratterizzata dai progetti Sprar e intesa come strada da percorrere. La direttiva è chiara: i CAS vanno eliminati o riconvertiti in Sprar”.
Dall’intervento della dott.ssa Carmen Cosentino – Vice Prefetto e referente del Ministero dell’Interno – Dipartimento Asilo: “Se l’accoglienza migranti fosse distribuita tra tutti i comuni italiani non sorgerebbero nessuno dei problemi che si manifestano. Dobbiamo arrivarci progressivamente e gradualmente”.
Dall’intervento di Franco Mundo – Sindaco di di Trebisacce: “Il fenomeno della migrazione non deve essere vissuto come una problematica. La diversità è una risorsa. Noi lavoreremo per governare il fenomeno, non per subirlo, come già stiamo facendo come amministrazione con il Progetto Sprar che ha sede a Trebisacce”.
Auspicio degli organizzatori è che questo primo momento di confronto possa essere un viatico che porti ad altri incontri pubblici e soprattutto operativi, in cui definire le modalità di gestione del fenomeno in modo tale che non si creino sofferenze sui territori, innescando al contrario percorsi di convivenza e integrazione fra il popolo calabrese, da sempre accogliente, e quanti di un’accoglienza umana hanno necessità perché già profondamente provati da guerre, persecuzioni e viaggi disperati in cerca di una nuova casa che possa dare loro la speranza e la possibilità di ricostruire una vita, la propria, interrotta brutalmente.
Gli organizzatori