Italia-09/12/2016:2016, ODISSEA NELLO STRAZIO
2016, ODISSEA NELLO STRAZIO
Franco Franchi in un vecchio sketch interpretava un astronauta che, vedendo accesa una spia rossa sul quadro di comando dell’astronave, e ricevendo solo commenti allarmati dalla base a terra, risolveva la questione sfasciando con una martellata la lucina: “Tutto a posto,”, diceva nel microfono, “ora si è spenta!”.
In Italia si è interpretata seriamente (si fa per dire) la cosa.
Si era stabilito che la Salerno Reggio Calabria fosse inaugurata il 22 dicembre? Manca ancora un 20% di strada da finire? Basterà dichiarare che i lavori sono completati e procedere ai festeggiamenti programmati.
Un giornalista denuncia allarmato, con dati alla mano, che centinaia di migliaia di giovani cervelli italiani fuggono all’estero? Basta trasferire lo sciagurato redattore nella sede del giornale “Eco di Bruscolin”, ridente cittadina di 44 abitanti ultracentenari, leggiadramente posata su un picco inaccessibile dell’Appennino dell’Aspromonte.
“La povertà dilaga nella penisola!”, vorrebbe titolare in prima pagina l’inchiesta di un cronista della maggiore testata nazionale? Basta retrocedere in ventitreesima pagina, a carattere tipografico 0,01 (visibile solo al microscopio atomico di Cape Canaveral in Florida) l’articoletto, e mettere in prima pagina l’ingresso trionfale di una moltitudine di opulenti paperoni e nonne papere ingioiellate alla prima della Butterfly alla Scala di Milano, titolandola come resoconto di uno dei più diffusi passatempi italiani.
Il debito pubblico sale inesorabilmente come un razzo verso lo spazio infinito? Basta spedire alla Bce un assegnetto di 10 euro, e poi divulgare la notizia alle agenzie tramite l’ufficio stampa di Palazzo Chigi: “Cala in questo mese il debito pubblico italiano.”.
Il disastrato settore bancario ha subìto, manco a dirlo, fatto sua questa originale strategia. Proprio ieri il Monte dei Paschi di Siena è precipitato, dalle sue già stracciate quotazioni, verso future imminenti valutazioni negative (cioè per acquisire le sue azioni si verrà profumatamente pagati), ed il suo Amministratore Delegato, intervistato a bordo della sua Rolls-Royce Phantom placcata oro 24 kt, ha dichiarato con uno sbadiglio: “Non sono per nulla preoccupato.”. Evitando di precisare che era sereno perché la speciale vernice protettiva della vettura era perfettamente idonea a far scivolare via uova marce, pomodori fradici e torsi di broccolo che le migliaia di azionisti inferociti gli stavano gettando appresso. Questione che anche lo scaltro intervistatore evitava di annotare.
E questa, come gridava al telefono Humphrey Bogart: “È la stampa, bellezza! La stampa! E tu non ci puoi fare proprio niente! Niente!”. Il film s’intitolava “L’ultima minaccia”. E di questo mi permetto di dubitare. Vedrei meglio un titolo del genere: “2016, Odissea nello strazio.”.
Maurizio Silenzi Viselli