TREBISACCE-29/01/2017: Sanità nell’Alto Jonio: un passo avanti e due indietro.
TREBISACCE Sanità nell’Alto Jonio: un passo avanti e due indietro. Così, mentre si continua a sfogliare la fatidica margherita sull’ipotesi di riapertura del “Chidichimo” e mentre gli amministratori continuano a fare pressing sulla politica e sul management per fare un passo in avanti accelerando i lavori che dovrebbero trasformare l’attuale PPI in Pronto Soccorso con “codice ospedaliero”, arrivano due notizie destinate a far fare all’ex ospedale “Chidichimo” due passi indietro. Il primo passo indietro, che in ogni caso stride rispetto alla ventilata ipotesi della riapertura del “Chidichimo”, lo si riscontra nel nuovo Piano Aziendale nel quale viene sancita la definitiva cancellazione della figura medica all’interno della Radiologia: tutti i risultati radiologici eseguiti dai tecnici, appena entrerà in vigore il nuovo Piano Aziendale, in barba alla tanto decantata emergenza-urgenza, dovranno essere trasmessi telematicamente e saranno refertati altrove. L’ulteriore passo indietro, questa volta più recente, è che uno dei pochi medici in servizio presso il PPI di Trebisacce, la dr.ssa Natalia Caravona, specializzata in Neurologia, figura di medico molto professionale e stimata, il 17 gennaio scorso, mediante ordine di servizio firmato dal Diggì Mauro, come un vero e proprio pacco postale, dal Punto di Primo Intervento di Trebisacce è stata trasferita al Reparto di Neurologia di Corigliano per fare da tappabuchi rispetto al trasferimento al “Serra Spiga” di Cosenza di un suo collega-neurologo. In realtà la dr.ssa Caravona, insieme ad altri 4 medici presidiavano finora il PPI garantendo così la turnazione h/24. Ora i medici in servizio restano solo tre perché il responsabile del PPI, il dottor Giorgio Ferrara, svolge una turnazione ridotta in quanto dirigente sindacale e con soli tre medici, con un organico quindi sottodimensionato da oltre un anno anche per la concomitante assenza di un altro medico coinvolto in un grave incidente stradale proprio mentre si dirigeva verso il PPI per prendere servizio, è pressoché impossibile effettuare i turni, anche perché la recente normativa europea fa divieto di assoggettare i medici a stress lavorativo per non compromettere la qualità del servizio e mettere a rischio la salute dei pazienti. La verità, secondo gli addetti ai lavori, è che se non si fanno nuove assunzioni, che per i prossimi due anni l’ultimo Decreto Commissariale non ha previsto, la coperta sarà sempre più corta e i cittadini sempre più a rischio di mala-sanità.
Pino La Rocca