Alto Jonio-01/02/2017:Elezioni alla Provincia di Cosenza: l’Alto Jonio ancora una volta appiedato a causa della frammentazione politica e dei veti incrociati
ALTO JONIO Elezioni alla Provincia di Cosenza: l’Alto Jonio ancora una volta appiedato a causa della frammentazione politica e dei veti incrociati. Legittimo lo sfogo polemico del sindaco di Villapiana Paolo Montalti candidato nella lista dell’NCD impegnata a sostenere il presidente eletto Franco Iacucci. Ma insieme a lui nessuno dei 5 candidati del territorio è stato eletto, nonostante abbia vinto il PD che nell’Alto Jonio è partito di governo un po’ dappertutto e nonostante che i segretari e gli amministratori del PD avessero scelto quale candidata unica Simona Colotta di Oriolo. Ma non ce l’hanno fatta neanche gli altri quattro candidati del territorio, tra cui Paolo Montalti, i cui partiti e schieramenti evidentemente non hanno saputo fare squadra regalando voti a candidati di altri territori e lasciando il Comprensorio ancora una volta senza rappresentanza politica. Ancora peggio è andata alla Sibaritide che, nonostante la presenza di realtà urbane imponenti come Corigliano e Rossano, ha registrato la sola elezione di Vincenzo Scarcello di Rossano candidato nella lista “Il Coraggio di cambiare” di Giuseppe Graziano. Hanno fatto ancora una volta il pieno l’area che gravita intorno a Cosenza-Rende e l’area tirrenica che oltre al presidente Iacucci ha fatto incetta di consiglieri di un ente, la Provincia che, nonostante il suo ridimensionamento, mantiene alcune deleghe non certo secondarie. «Ognuno è artefice del proprio destino… ma poi non bisogna lamentarsi». Laconica e anche lapidaria la frase con cui ha commentato il risultato del voto Pierfrancesco De Marco segretario del PD di Trebisacce che si è impegnato nel sostenere la candidatura unica della Colotta. «La Provincia come ente di programmazione –ha dichiarato il sindaco Montalti che a onor del vero si batte per la coesione territoriale e che ha stigmatizzato anche il mancato successo della Colotta – vale poco o niente perché è stata svuotata di qualsiasi potere, ma l’esito del voto conferma ancora una volta la pochezza e l’ipocrisia di taluni ceti politici che a parole enfatizzano l’unione dei comuni e nei fatti – ha concluso l’avv. Montalti trovando su questo la condivisione anche del capogruppo di Minoranza Luigi Bria – si comportano in modo incoerente e sleale facendo la fortuna di altre aree e contribuendo alla debolezza politica dell’Alto Jonio».
Pino La Rocca