Torre di Albidona-18/02/2017: Altimari: La lingua madre una risorsa da tutelare
Torre di Albidona:18/02/2017
Altimari: La lingua madre una risorsa da tutelare
Si è appena concluso l’incontro sulla Giornata Internazionale della Lingua Madre, tenutosi presso la Biblioteca Torre di Albidona di proprietà dell’avv. Rinaldo Chidichimo che l’ha co-organizzato con il Club per l’Unesco di Trebisacce presieduto dal dottore e giornalista Franco Maurella che ha svolto anche le funzioni di coordinatore e moderatore degli interventi. Dopo la introduzione informativa di Maurella che ha anche dato lettura del testo del messaggio sul tema della Direttrice Generale Unesco-Irina Bokova-, il saluto di benvenuto agli ospiti presenti è stato affidato all’Avvocato Rinaldo Chidichimo che ha lanciato l’appello sulla necessità di fare rete culturale e di coinvolgere i giovani e nello stesso tempo ha invitato a riflettere sulla responsabilità che gli adulti del presente hanno sul futuro dei giovani. In particolare si è posto la domanda: ”Ci vogliamo interrogare su cosa dovrà essere Trebisacce tra 20 o 30 anni? Vogliamo o no pensare ai nostri nipoti?”. Successivamente la parola è passata al relatore ufficiale nella persona del docente universitario Franco Altimari. “L’Unesco ha voluto ricordare il sacrificio dei giovani bengalesi. I poteri passano, gli Imperi crollano, uno Stato resiste se ha una Lingua che dà identità culturale.”, ha cominciato così il Chiarissimo Professore Altimari. Da qui, poi, ha preso il via la sua Lectio Magistralis che seppure con toni pacati e sicuri, si percepiva che era un fiume in piena, perché aveva tanto ma tanto da dire sull’interessante tema. Tra i tanti passaggi il brillante relatore ha ricordato che la Lingua Italiana per secoli è stata una lingua minoritaria. Veniva considerata una Lingua morta perché esisteva solo scritta, ma non veniva parlata. “Fatta l’Italia, bisognava fare gli italiani e anche l’Italiano”, ha chiosato Altimari. Nel ‘600’ è stato Alessandro Manzoni a dare valore alla Lingua Italiana. Ogni lingua, ha sottolineato Altimari, è il risultato di una ibridazione millenaria. Tanto è vero che molte parole che usiamo risentono della cultura di altri popoli. E via con tanti esempi di parole comuni che il relatore ha usato per rafforzare e dimostrare il concetto espresso. Agli studenti bisognerebbe insegnare il valore della lingua dialettale. Anche sull’origine dei cognomi si è soffermato il relatore per dimostrare l’influenza di altri popoli e di altre culture trasmesse nei secoli di storia. Una parte di scienziati sono riusciti a dimostrare che il bilinguismo aiuta il cervello a contrastare la decadenza dei neuroni. Ha ancora dimostrato che se i giovani riescono ad affiancare alla lingua madre anche quella minoritaria si apre per loro l’opportunità di nuovi contatti, di maggiore crescita, inserimento sociale e di svolta occupazionale. In conclusione la Lingua Madre da tutelare per salvaguardare il pluralismo linguistico e culturale del mondo.
Franco Lofrano