Sibari-22/02/2017:CLAMOROSE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE A POMPEI E SIBARI.
CLAMOROSE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE A POMPEI E SIBARI.
Ritrovati a Pompei dei telefonini di terza generazione carbonizzati. Malgrado qualche sprovveduto parli di semplici piastrelle dei bagni, gli esperti archeologi non hanno dubbi: i Pompeiani godevano di una rete web dotata anche di un sito porno. Pare, essi dicono, che un’arcaica Facebook avesse anche tranquillizzato gli utenti da una minacciata imminente eruzione (falsamente ipotizzata da una minoranza di sbandati).
Pare anche che nella città, prima della distruzione, governasse un partito denominato Per Deus, non si sa se per devozione religiosa o per blasfemia, vista la loro adorazione ad un Matthaeus Renziis, di natura tutt’altro che divina (veniva raffigurato come un analfabeta con corna e piedi caprini).
Altre impressionanti scoperte a Sibari.
Gli archeologi, scavando, e scavando, e riscavando, a spese e ad insaputa di altri (paganti), hanno scoperto che sotto la Thurii greca, e la Copia romana, si trova l’acqua di mare protostorica o, addirittura, preistorica. Vale a dire il golfo primigenio relativo all’ultimo scioglimento della glaciazione.
La loro tesi, finanziata subito dal governo, è che continuando a scavare ancora più giù, a questo punto con costosissime tute da palombaro, si potrebbe giungere, superato il misterioso centro della terra, ad una Sybaris Atlantide, della cui esistenza scrisse Platone, e che, mai ritrovata, si troverebbe, forse, proprio lì sotto (vedi progetto di scavo).
Tutto il colto mondo accademico sta trattenendo il fiato sulla possibile acquisizione di questa incredibile futura scoperta: quante carriere, in quel rarefatto mondo della ricerca dell’aria fritta si potrebbero concretizzare?
E, fa notare qualcuno con più avanzate visioni, perché non immaginare un futuro sforamento nell’affascinante Nuova Zelanda, che sarebbe, finalmente, raggiungibile con un semplice tuffo nella voragine appena prodotta?
In questo quadro cade qualsiasi possibilità che la vera Sybaris venga ricercata altrove, come suggerito scioccamente dall’arch. Maurizio Silenzi Viselli nel suo libercolo “Sibari, questa sconosciuta?”.
Sarebbe un pidocchioso progetto di pochi euro, senza carriere, senza pubblicazioni ad uso interno: in una parola inutile al mondo accademico, che, come si sa, è la colonna portante dell’ignoranza della nazione. Tutta, ovviamente, da proficuamente salvaguardare.
Maurizio Silenzi Viselli