Villapiana-22/02/2017: La Polizia Municipale si difende sull’autovelox
VILLAPIANA Le postazioni di autovelox attivate nel territorio comunale di Villapiana sono state autorizzate a ragione della forte incidentalità delle strade interessate; le attrezzature utilizzate sono conformi alla normativa vigente e non risulta vero che le stesse vengano occultate per ingannare l’utente-automobilista. E’ così che il Comando della Polizia Municipale di Villapiana diretto dal Comandante Andrea Brunetti, su sollecitazione del sindaco Paolo Montalti, si difende dalle critiche mosse tramite la stampa dagli automobilisti e in special modo da quelli che, da pendolari per ragioni di lavoro, frequentano assiduamente la vecchia S.S. 106 oggi diventata Strada Provinciale 92 che collega Villapiana con Trebisacce. Dando quasi per scontato che tutti i comuni ormai utilizzino gli autovelox per fare cassa e che l’Alto Jonio è diventato terreno minato per la presenza di un autovelox per ogni paese, i suddetti automobilisti lamentavano in particolare, con l’ausilio di alcune foto dimostrative, il fatto che l’autovelox di Villapiana venisse mimetizzato dalla presenza dell’auto dei Vigili Urbani che ne ostruiva la visibilità. Perché nascondere l’autovelox con l’auto della Polizia Municipale? Se ha solo finalità di prevenzione degli incidenti stradali, perché non rendere ben visibile l’autovelox invece di nasconderlo? Erano sostanzialmente queste le domande che gli ignari automobilisti si ponevano sul web. Ecco allora, puntuale e circostanziata, la risposta del Comune affidata al Comandante Brunetti il quale ha tenuto a precisare che: -gli autovelox di Villapiana sono stati autorizzati dalla Prefettura fin dal 2002; -sono segnalati mediante la prevista segnaletica verticale; -il servizio è gestito direttamente dalla Polizia Municipale ed è stata noleggiata solo l’apparecchiatura; -l’affidamento è stato assegnato con regolare gara d’appalto «e comunque, – ha concluso il Comandante Brunetti – agli automobilisti non è mai stato precluso il diritto di difesa, potendo rappresentare situazioni di nullità e/o di annullabilità delle violazioni accertate, presentando ricorso, entro 30 giorni, o a S.E. il Prefetto o al Giudice di Pace competente per territorio».
Pino La Rocca