Alto Jonio-02/03/2017:I sindaci restano spiazzati sul definanziamento del 3° Megalotto
ALTO JONIO La notizia che la Corte dei Conti ha praticamente chiuso la borsa e definanziato il 3° Megalotto della S.S. 106 ha suscitato una serie di reazioni e spiazzato i sindaci del Comprensorio che, seppure con iniziative talvolta estemporanee e comunque sempre slegate tra loro, si sono battuti perché l’opera fosse realizzata. Se non altro per dare ossigeno all’economia e per avere in cambio qualcosa di utile per i propri paesi in termini di opere compensative. Comunque anche in questo caso, come nella questione della riapertura dell’ospedale, i sindaci non hanno saputo, o voluto, almeno finora, fare squadra ed esercitare fino in fondo il ruolo istituzionale con cui ben otto sindaci, ricorrendo magari ad iniziative eclatanti, avrebbero potuto fare pressione sul Governo. Lo ha ammesso lo stesso sindaco di Villapiana Paolo Montalti che, parlando di una vera e propria “beffa” del Governo, non ha usato mezzi termini contro la classe politica nazionale e contro la classe politica regionale che avrebbe dovuto seguire passo passo, a fianco dei sindaci, la lunga telenovela della S.S. 106 che ovviamente non interessa solo l’Alto Jonio ma tutta la Calabria. Poi Montalti se l’è presa con i colleghi-sindaci incapaci, a suo dire, di fare squadra, di alzare la voce e di pretendere di incontrare il ministro Delrio, ma il sindaco di Villapiana ce l’ha in particolare con l’ex premier Renzi e il ministro Delrio che, dopo aver stentato di sfruttare il 3° Megalotto in termini di consenso rispetto al Referendum Costituzionale, avrebbero precostituito le condizioni per scaricare su altri pezzi dello Stato (la Corte dei Conti) la patata bollente di ritirare la Delibera dal Cipe. «Si tratta di un’opera che, – ha commentato l’avv. Montalti – per la sua importanza strategica avrebbe meritato il sostegno di tutti ed è per questo che dobbiamo reagire con forza e con coraggio. Cosa che possiamo e dobbiamo fare insieme, chiedendo un incontro urgente al Ministero per appurare la verità e scoprire chi e che cosa c’è dietro questo dietro-front del Governo». Poi Montalti rivela che il collega-sindaco di Cassano, in quanto comune più grande, ha convocato un incontro dei sindaci per il 7 marzo. «Io sarò presente e mi batterò con forza, con dignità e con la schiena dritta, per un’azione di protesta forte e congiunta che veda tutti coinvolti e tutti pronti ad andare a Roma a presidiare, con tanto di fascia tricolore, il palazzo del Ministero, non con la pretesa di sbloccare la situazione, ma almeno per sapere da che parte sono venute le pressioni che hanno portato alla bocciatura del progetto».
Pino La Rocca