ALBIDONA-10/03/2017: Torna a far discutere e ad alimentare la polemica il sequestro del “Volo dell’Arcangelo”,
ALBIDONA Torna a far discutere e ad alimentare la polemica il sequestro del “Volo dell’Arcangelo”, l’attrattiva più importante del “Parco Avventure” costato ben 500mila euro che non riesce a spiccare il volo perché tutto il carteggio è finito sotto la lente di ingrandimento della Procura della Repubblica che ne ha disposto il sequestro per presunte irregolarità compiute all’atto dell’appalto dei lavori. Il ritardo della messa in esercizio della funivia che prende il via dalla zona Castello ha indubbiamente creato un danno all’economia del paese tanto che l’attuale esecutivo, subentrato a lavori ultimati ha deciso, qualora vengano accertate eventuali responsabilità, di costituirsi parte civile. La polemica sul mancato avvio dell’opera è stata riaperta dall’Impresa ITalCostruzione di Trebisacce che ha partecipato alla gara di appalto di cui è risultata vincitrice l’Impresa Mirabelli di Cosenza. Il titolare della Ital-Costruzioni ha infatti spiegato che i ritardi non sono addebitabili alla sua volontà, né al suo ricorso ma all’Ufficio Tecnico del Comune che si sarebbe rifiutato di dare i chiarimenti richiesti, «tanto che – ha scritto C.T. titolare dell’Impresa – per poter accedere al fascicolo di gara ho dovuto interessare la Guardia di Finanza che mi ha permesso di visionare i documenti e, in mia presenza, ha riscontrato che all’interno della busta di gara dell’impresa appaltatrice vi erano 22 elaborati e non 20 come verbalizzato dalla stessa commissione». Da qui, oltre al fatto che l’opera veniva realizzata in una zona ad alto rischio-frana e in prossimità di una linea elettrica ad alta tensione sarebbe derivato il sequestro. «Cari compaesani – recita infine il manifesto – visto e considerato che in paese le responsabilità circa il sequestro ed i ritardi vengono attribuiti alla mia persona, ribadisco che in data 30 ottobre 2014, come era mio diritto-dovere, ho solo segnalato delle irregolarità in sede di gara d’appalto. Sono dunque i veri responsabili dell’accaduto che dovranno rispondere, eventualmente, delle proprie azioni, nelle sedi opportune…».
Pino La Rocca