Trebisacce-14/03/2017: Si riaccende la speranza per l’aeroporto della Sibaritide
TREBISACCE La notizia che l’Unione Europea ha approvato il Piano dei Trasporti della regione Calabria, nel quale è compreso l’aeroporto della Sibaritide mettendo a disposizione della Regione 9miliardi di euro, ha riacceso la fiammella della speranza soprattutto tra gli imprenditori turistici della fascia jonica i quali ora si aspettano da parte del governo regionale un approccio nuovo e diverso rispetto all’aeroporto di Sibari il cui progetto langue ormai da oltre 20 anni. Tra questi l’ing. Luigi Sauve imprenditore turistico e presidente dell’associazione “Le Ali per Cosenza” che, come è noto, si batte da alcuni anni, insieme ad altri operatori turistici della zona, per la realizzazione di uno scalo aereo nella Sibaritide, da intendersi però come scalo aereo della provincia di Cosenza e non solo come aeroporto di Sibari. «Un villaggio turistico sovradimensionato, che aspira a destagionalizzare l’offerta turistica, ha affermato l’ing. Suave – può avere un futuro solo se è collocato al massimo a mezzora da un aeroporto altrimenti, lavorando solo due messi all’anno, non può stare sul mercato». La Calabria, secondo il coraggioso imprenditore che insieme ad altri operatori turistici hanno investito risorse preziose creando opportunità di sviluppo e promuovendo nuova occupazione, ha infatti tre scali aerei ma Cosenza, la terza provincia d’Italia per estensione, più grande della regione Liguria, con 155 comuni e il 46% di territorio dell’intera regione, non ha uno scalo aereo. E si accalora il titolare del “Minerva Club Resort Golf & Spa” quando parla dello scalo di Sibari fornendo notizie, citando dati e dimostrando di conoscere a fondo come nascono e da che cosa vengono attratti oggi i flussi turistici provenienti dall’Europa. Due, secondo l’ing. Sauve, i correttivi da apportare alle strategie del marketing turistico se si vuole invertire la tendenza e risollevare il tessuto economico della zona: arricchire il paniere della promozione turistica evitando di puntare solo sul “prodotto-mare” come attrattore turistico perché il mare ce l’hanno tutti e vincere l’isolamento con la realizzazione di uno scalo che ci avvicini all’Italia e soprattutto all’Europa. «Innanzitutto, è indispensabile – secondo l’ing. Sauve – promuovere un pacchetto completo dell’offerta turistica puntando sugli attrattori turistici “alternativi” di cui è ricco il nostro territorio (il clima, il paesaggio ancora intatto sull’asse mare-monti, l’archeologia e i sapori antichi di una terra dove il tempo pare essersi fermato». Ma secondo il presidente Sauve che ora si aspetta un deciso cambio di rotta dalla Regione rispetto allo scalo della Sibaritide, è indispensabile e quasi vitale vincere l’isolamento e superare il gap trasportistico, altrimenti tutto resterà come prima e in questo lembo di Calabria gli oltre 20mila posti-letto disponibili nelle nostre strutture turistiche continueranno a rimanere vuoti per dieci mesi all’anno.
Pino La Rocca