ALTO JONIO-29/04/2017: «I decessi per patologie neoplastiche sono in aumento e anche il nostro territorio non è risparmiato da questi mali che tanta apprensione suscitano nelle famiglie, soprattutto quando sono interessati i giovani»
ALTO JONIO «I decessi per patologie neoplastiche sono in aumento e anche il nostro territorio non è risparmiato da questi mali che tanta apprensione suscitano nelle famiglie, soprattutto quando sono interessati i giovani». E’ il dottor Vincenzo Gaudio che in qualità dirigente-medico dell’Asp cosentina si occupa per professione di medicina preventiva e di sindaco di Alessandria del Carretto a ritornare sullo scabroso argomento dell’impennata dei tumori che si registrando nell’Alto Jonio e nella Sibaritide dopo aver constatato che l’allarme lanciato dal trebisaccese Pasquale Brunacci, operatore sanitario da circa 40 anni presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano, ha fatto scalpore tra i cittadini comuni ma è caduto nel vuoto per quanto riguarda le locali e sovra-comunali. «Non è mia intenzione – ha precisato il dottor Gaudio a scanso di equivoci – creare allarme tra la gente, ma è mia premura sollecitare l’attenzione delle autorità sanitarie locali, deputate per legge alla tutela della salute collettiva, a non sottovalutare un fenomeno che sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti». Fatta questa doverosa premessa, il sindaco di Alessandria del Carretto, un paese di poche anime ma che negli ultimi tempi è stato toccato nel vivo da diversi casi tumorali che hanno interessato gente giovane, prende atto che finalmente anche la provincia di Cosenza è stata inserita nell’Airtum, cioè il registro nazionale dei tumori, ma chiede che vengano resi noti al più presto i dati sui decessi per cancro al fine di consentire l’analisi della mortalità in un’area ben definita per utilizzare questi dati e poter predisporre i profili di prevenzione della salute pubblica locale, «perché – secondo il dottor Gaudio che da sempre si occupa di prevenzione – è purtroppo la mortalità il più affidabile degli indicatori epidemiologici e solo il registro dei decessi consente confronti estesi per tempi e per aree geografiche e rappresenta pertanto un elemento di grande importanza per la conoscenza dello stato di salute di una popolazione, consentendo così di attivare le misure preventive e realizzare contestualmente le apposite strutture di cura». In questa ottica, secondo il dottor Gaudio che ne rileva le attuali criticità, assumono importanza fondamentale gli “screening oncologici” che, oltre ad essere previsti nel Piano Regionale per la Prevenzione 2014/2018, fanno parte integrante dei LEA (i livelli essenziali di assistenza). Ciò nonostante, gli “screening oncologici” in Calabria presentano una situazione assai sconfortante, con percentuali di copertura tutti al di sotto del 20% e tutti inferiori alle percentuali registrate in tutte le altre regioni italiane. Alla base ci sono motivi organizzativi e scarsa attenzione da parte delle autorità sanitarie oltre che carenza di risorse umane. Sono queste, secondo il dottor Vincenzo Gaudio le cause più importanti a cui è urgente porre rimedio coinvolgendo innanzitutto i medici di base, ma anche le associazioni di volontariato e la società civile e soprattutto prevedendo più risorse economiche per la prevenzione e per le strutture al fine di scongiurare il perpetrarsi dei tristi viaggi della speranza e quella amara realtà della “tossicità finanziaria” che consente solo ai ricchi di curarsi meglio, mentre espone i poveri al rischio di non potersi curare a causa delle difficoltà economiche.
Pino La Rocca