Trebisacce-11/06/2017: Katia Caprara:”Non mi sono candidata per una decisione strettamente personale…”

Katia Caprara

TREBISACCE «Non mi sono candidata per una decisione strettamente personale, certamente sofferta, ma presa con grande serietà e consapevolezza. Avrei voluto continuare il percorso tracciato insieme ai miei splendidi compagni di cordata, ma la situazione personale determinatasi nell’ultimo periodo non mi avrebbe consentito di dedicare il tempo necessario che richiede la carica di un amministratore, sia esso assessore o semplice consigliere». E’ con queste parole che la signora Katia Caprara, che nell’ultimo periodo ha svolto l’incarico di assessore ai Servizi Sociali, avendo scelto di non ricandidarsi, si è accomiatata, tra commozione e lacrime, dal consiglio comunale uscente non prima di aver chiarito le reali motivazioni della propria rinuncia e non prima di aver ringraziato le tantissime persone che hanno collaborato con lei e l’hanno aiutata a gestire al meglio un servizio così importante e impegnativo. Un incarico, questo, che come è noto si occupa soprattutto delle persone meno abbienti, dei malati, insomma delle persone più deboli e spesso non autosufficienti. Dopo aver sottolineato quanto grande sia l’impegno che un amministratore assume nei confronti della comunità, l’ormai ex assessore ai Servizi Sociali ha ricordato che: «Ricoprire un ruolo istituzionale richiede impegno costante e dedizione. Vuol dire, in parole povere, dedicarsi al bene comune togliendo tempo prezioso alla propria famiglia e in particolare ai propri figli. Ancora di più – ha aggiunto – se si svolge una Delega impegnativa che ti mette a duro confronto con situazioni personali e familiari estremamente difficili. Un lavoro impegnativo e delicato infatti, quello dei Servizi Sociali, perché rivolto ad alleviare le sofferenze degli “invisibili” della società moderna che – ha concluso Katia Caprara salutata e ringraziata dal sindaco e da tutto il consiglio comunale – tende a discriminare ed a scartare gli “ultimi”, che ho cercato di onorare sempre con il cuore e con la coscienza di aver fatto miei i problemi degli altri».

Pino La Rocca