Trebisacce-03/08/2017: Andrea Petta scrive al sindaco con risentimento
Al Sig. Sindaco del Comune di Trebisacce
Avv. Francesco Mundo
E p.c. ai Sigg. Consiglieri di Maggioranza
Oggetto: deleghe Bilancio e Cultura.
Con provvedimento formale, avvalendosi delle sue prerogative e nell’ambito dell’affidamento degli incarichi e dei ruoli in seno alla nuova Amministrazione, Lei mi assegnava le deleghe in materia, ex coeteris, di Bilancio e di Cultura.
Come Le è noto, la delega per un determinato settore dell’attività amministrativa dell’Ente, comporta in capo al delegato la gestione delle specifiche attività inerenti l’ambito materiale di competenza, senza potere di firma con rilevanza esterna, restando comunque in capo al Sindaco delegante la funzione di indirizzo e di coordinamento.
La delega si sostanzia, pertanto, nel trasferimento dell’esercizio delle funzioni, restando la titolarità delle stesse in capo al soggetto delegante.
In virtù della delega, il delegato, oltre a riferire in Giunta sulle questioni afferenti al suo settore e a fungere da relatore per le relative deliberazioni, sovrintende ad un insieme di uffici dell’Ente che afferiscono alla materia di competenza.
Le decisioni, quindi, nelle materie oggetto della delega, anche laddove siano sottoposte all’approvazione dell’organo giuntale, dovrebbero essere quantomeno concordate tra il titolare della delega ed il Sindaco.
Il processo di formazione delle decisioni nell’ambito delle funzioni delegate dovrebbe essere, pertanto, frutto di consultazione, raccordo e concertazione, nell’ottica una gestione democratica, condivisa e partecipata dell’attività amministrativa.
Altrimenti, quale sarebbe il senso delle deleghe?
Ora, in queste prime settimane di esercizio del nuovo mandato amministrativo, le deleghe assegnatemi non sono state da Lei rispettate, nel senso che non me ne è stato consentito l’effettivo esercizio.
Nello specifico, evitando ulteriori approfondimenti, sono stati inseriti nel cartellone estivo eventi culturali senza che il sottoscritto, titolare della delega alla Cultura, venisse nemmeno informato.
Ed ancora, in un contesto ancora più delicato e complesso, attesa la notoria situazione di grave deficitarietà strutturale dell’Ente, quale la gestione del Bilancio, a fronte di un impegno di spesa di € 40.000 per la programmazione estiva, il relativo budget sembrerebbe essere lievitato ad oltre 80.000 €, senza che il titolare della delega ratione materiae venisse, anche in questo caso, minimamente informato.
E l’elenco, purtroppo, potrebbe continuare con altri provvedimenti, di competenza della Giunta ed aventi ricadute dirette o indirette sulla gestione economico – finanziaria, di cui sono stato tenuto all’oscuro.
Sono decisioni – come è del tutto evidente – che avrebbero dovuto presupporre raccordo e concertazione. Nel caso di specie, non c’è stata nemmeno un’informativa!
Né mi venga a dire, come farà nel tentativo di giustificarsi, che sarei stato poco presente, perché, nonostante i miei gravosi impegni lavorativi, avrei trovato spazio e tempo, nel momento in cui fossi stato coinvolto in qualsivoglia maniera, per discutere e concordare. La mia disponibilità fino al sacrificio è nota a tutti coloro che mi conoscono.
Si tratta di comportamenti, come è evidente prima facie, che mortificano ruoli e competenze, ledono basilari regole democratiche e denotano soprattutto – ciò che è più grave – assenza di rispetto per le persone.
Non posso nascondere la profonda amarezza e frustrazione che una simile condotta ha generato, sentendomi intimamente offeso e ferito nella mia stessa dignità personale.
Le chiedo, pertanto, se intende proseguire il rapporto di collaborazione con la mia persona, un radicale cambio di passo e un sostanziale mutamento di atteggiamento.
Le chiedo, in particolare, di concordare preventivamente qualsiasi decisione che concerna le materie di mia competenza.
Il sottoscritto ha, altresì, diritto di presenziare, senza naturalmente diritto di voto non essendone membro, alle riunioni della Giunta che abbiano per oggetto questioni relative al Bilancio e alla Cultura.
Le chiedo ancora, in un’ottica di gestione partecipata e condivisa della complessiva attività amministrativa, di sottoporre al vaglio della maggioranza che La sostiene tutte le decisioni di fondamentale importanza per la vita dell’Ente. Non mi riferisco naturalmente alla scelta del cantante, ma penso alla recente mobilità di una figura dirigenziale in ingresso nella dotazione organica dell’Ente, decisione che impegnerà le casse del Comune per decenni (!) e di cui i componenti della maggioranza non presenti in Giunta hanno avuto notizia soltanto dall’Albo Pretorio dell’Ente.
Viceversa, nel momento in cui non dovesse ritenere più utile la mia modesta collaborazione, abbia il coraggio di assumersi la responsabilità politica di revocare le deleghe assegnate, considerato che la delega è revocabile in ogni momento, senza obbligo di motivazione e anche per mere ragioni di opportunità.
Altrimenti, nel momento in cui dovessero persistere simili comportamenti, mi troverò, mio malgrado, io stesso costretto a rimettere le deleghe de quibus, per salvaguardare la mia dignità personale.
Ma non mi dimetterò mai dal Consiglio Comunale, l’organo direttamente ed immediatamente rappresentativo della comunità cittadina e della volontà popolare.
Continuerò a sedere in Consiglio Comunale per non venire meno al mandato ricevuto da tanti elettori, valutando caso per caso se dare la mia approvazione ai provvedimenti di volta in volta sottoposti al vaglio dell’organo consiliare, obbedendo soltanto alla mia coscienza ed avendo come stella polare della mia azione e della mia condotta soltanto il progresso materiale e morale della città.
Cordiali saluti.
Andrea Petta