Cosenza-06/09/2017:Spal, squadra per “alte latitudini”
Spal, squadra per “alte latitudini”
Da Capello a Semplici, tra Var e bar
06-09-2017 | davide capano
Semplici. Anzi semplice. L’ultima volta che la Spal era in A si poteva sostituire solo il portiere, non esistevano i cartellini dell’arbitro, Fabio Capello giocava e il capitano-filosofo Luca Mora (amante della sinistra hegeliana e di Feuerbach) non era nato.
Anno 1968. Non c’era Facebook. Non c’era la “grande convinzione che un mi piace può aiutare”. Non c’era il Var, ma c’era il bar sulla Via Emilia.
Anno 2017. C’è Facebook, ma a Ferrara vige la regola delle quattro S: la Salvezza, Semplici, il Sogno e la Spal. Quattro come i punti conquistati dagli estensi dopo due giornate tra i grandi (0-0 a Roma con la Lazio e 3-2 in casa con l’Udinese).
S come Salvezza da ottenere a suon di gol, targati Borriello magari. Marco “Jack Sparrow” fa già impazzire i tifosi e, soprattutto, le tifose ferraresi. È come se sulla sua casacca campasse una enorme S al petto uguale a Superman.
S come Semplici, appunto, l’allenatore che ha ricondotto i biancazzurri in A. Vincendo di continuo e partendo dalla vecchia Lega Pro con calciatori sempre più hungry. È lui il Leonardo spallino che ha in programma di rimuovere dai suoi ragazzi l’etichetta della cenerentola-comparsa con il destino già scritto.
S come il Sogno e l’aspirazione di una città che vuole veder realizzarsi molti dei suoi desideri pallonari. Sì perché Ferrara è uno scrigno cinto dalle mura che si è aperto in balia proprio di un sogno.
S come Spal, squadra per “alte latitudini” oltre che Società Polisportiva Ars et Labor, una delle compagini storiche e di maggiore blasone del calcio italiano.
Anche perché la Curva Ovest dello stadio “Paolo Mazza” è una conca che “ama ancora e lo fa dolcemente”, riprendendo le parole di un brano di Gianna Nannini.
Ferrara non è stata costruita in un giorno e non è famosa solo per biciclette e università, ma è insigne pure per il pallone.
Alla ripresa del campionato la Spal affronterà il quasi omonimo Spalletti a San Siro all’ora di pranzo. Chissà se Semplici manderà di traverso i cappellacci, grandi tortelli con ripieno di zucca violina, tipico primo piatto ferrarese, a Luciano da Certaldo. Da Capello a Semplici, sognando uno sgambetto dai “giusti atteggiamenti”. Spal, una realtà che ha un nome, un cognome e cose Semplici.
Davide Capano
Università del Calcio
(foto estense.com)