Cosenza-13/09/2017: Jankto, il treno-poliglotta dell’Udinese

Jankto, il treno-poliglotta dell’Udinese

Una stella ceca splende in Friuli

Viso pulito e tratti da giovinetto per bene che viaggia come un treno. In due parole Jakub Jankto, talento ceco dell’Udinese, classe ’96, già nella Nazionale maggiore della Repubblica Ceca.

Centrocampista al passo coi tempi. Fisico apprezzabile (184 centimetri per 72 chili) e galloni da giocatore ammodo. Mancino naturale e ammirevole. Può agire sia da mezzala sia davanti alla difesa. Possiede gran tiro dalla distanza, buona predisposizione al dribbling e al passaggio lungo. Bravo nei calci piazzati. Predilige l’attacco alla difesa, ma riesce a ben divincolarsi in ambedue le fasi.

Suo totem, durante l’infanzia, Tomáš Rosický. Suo consigliere Marek Jankulovski, che gli ha illustrato l’Italia prima di trasferirsi. Ammira anche il “vicino” slovacco Marek Hamšík, “grande campione”. Anche se il più forte con cui ha mai giocato, ha dichiarato essere Allan, titolarissimo nel Napoli-Armonia di Sarri.

Jakub ha realizzato il primo gol in carriera in Serie A a Torino contro la Juventus, a Buffon il 15 ottobre 2016, sotto lo sguardo di un altro modello, Pavel Nedvěd. Non ha esultato, tanta era l’emozione.

Undici giorni dopo un altro connazionale, per niente male, ha trovato il battesimo del gol in Italia proprio all’attuale Allianz Stadium. Un tale Patrik Schick. Coincidenze particolari?

Tra i pregi del boemo di Udine, oltre alla nota abilità d’inserimento, la velocità, pure palla al piede: caratteristica che lo rende utilizzabile, quando serve, sulla fascia. Inoltre taglia bene dentro il campo con movimenti quasi mai banali.

Punti deboli? Latita ancora in carisma e personalità. Se riuscirà ad arginare queste lacune, potrà davvero entrare nella stretta cerchia del gotha dei più forti nel ruolo. D’altronde, il tempo è dalla sua parte.

Chi è Jankto? Una stella ceca con il numero 14 che splende sempre più in campo, di domenica in domenica. Per la gioia del patron Pozzo e dei tifosi delle zebre friulane.

Sembrano lontani anni luce i tempi in cui il “Kuba”, suo soprannome, non parlava fluentemente italiano. Oggi il ragazzo, grazie alla passione per la cultura, parla cinque lingue. Per la felicità di mister Luigi Delneri, allenatore che sembra un membro dell’Accademia della Crusca. Come Jakub Jankto, del resto, un treno-poliglotta sul grande prato verde e nella vita.

Davide Capano

Università del Calcio

(foto mondoudinese.it)