Trebisacce-25/09/2017: Secondo la Coldiretti-Calabria il Progetto definitivo del 3° Megalotto S.S.106, Roseto Capo Spulico-Sibari,finisce per sprecare risorse
TREBISACCE Secondo la Coldiretti-Calabria il Progetto definitivo del 3° Megalotto S.S.106, Roseto Capo Spulico-Sibari, seppure strategico per la sicurezza della viabilità, finisce per sprecare risorse, ferire il territorio e penalizzare gli asset dello sviluppo. Secondo il presidente Pietro Molinaro con il progetto esecutivo il Ministero delle Infrastrutture e l’Anas finiscono per generare dubbi e contenziosi, mentre la Regione deve tener conto della norma del “consumo zero di suolo “. «Le Risorse pubbliche impegnate, 1miliardo e 234milioni di euro, – scrive la Coldiretti sollevando il problema della viabilità interna – ci danno la ragionevole certezza che l’opera finalmente si potrà realizzare e pertanto sarebbe un’occasione persa per tutto l’Alto Jonio, ma sarebbe imperdonabile non inserire l’ammodernamento della viabilità interna al fine di bloccare lo spopolamento e l’abbandono di una vasta ed importante area rurale e di immenso valore paesaggistico ed ambientale». Pur manifestando quindi apprezzamento per la validità dell’opera, la Coldiretti Calabria pone una serie di rilievi. La superficie vincolata, secondo le stime dell’associazione, è di circa 250 ettari occupati dalla strada e 300 ettari dalla fascia di rispetto. Il tutto è prevalentemente suolo agricolo e si caratterizza per un paesaggio agrario unico ed irripetibile, vincolato da Zone di Protezione Speciale e di Siti di “Natura 2000”, per la cui tutela, come evidenzia il presidente Molinaro, gli stessi ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali hanno dettato delle prescrizioni come condizione per l’approvazione del progetto. «La progettazione definitiva poi – secondo quanto rileva lo stesso Molinaro – non è stata concordata con tutti gli Enti Locali interessati e non è stata condivisa con tutti i soggetti portatori di interessi socio-economico. Un aspetto, questo, molto rilevante considerato che quest’opera deve contribuire a far crescere l’area interessata senza compromettere gli asset naturali (agricoltura di qualità e turismo diffuso) e quindi garantendo uno sviluppo sostenibile e durevole. Riteniamo perciò indispensabile – ammonisce il presidente regionale della Coldiretti che si schiera decisamente a favore del raddoppio del tracciato esistente – che tutti i soggetti istituzionali colmino questo deficit di democrazia partecipata e pongano al centro l’interesse generale di un territorio che deve essere agevolato e non deturpato e sfregiato. Infatti, – spiega ancora Molinaro – per almeno due terzi dei complessivi 39 km. previsti dal progetto può essere utilizzato il tracciato esistente ed è per questo che chiediamo a tutti i soggetti istituzionali, Ministero alle Infrastrutture, Anas e Regione Calabria, di intervenire per evitare contenziosi legali, peraltro già avviati. Sprecare risorse pubbliche – incalza il presidente Molinaro – e non destinare una parte delle stesse alla viabilità delle aree interne per non condannarle all’abbandono e alla fuga dei giovani, con un crescente pericolo anche idrogeologico a danno dei cittadini del litorale, non è una soluzione ottimale. In ultimo, – conclude il presidente della Coldiretti – chiediamo a tutte le autorità la verifica delle prescrizioni imposte dai Ministeri competenti nell’approvazione del Progetto sotto l’aspetto dell’impatto ambientale e paesaggistico ed alla Regione Calabria di verificare il rischio di spreco di risorse pubbliche e di ricordare e far rispettare la norma regionale n. 28/2016 (art. 13 comma 1) di modifica e integrazione della L.R. 19/2002 (Legge Urbanistica) con la quale si intende promuovere e tutelare il paesaggio, l’ambiente e l’attività agricola ritenendo il suolo quale bene comune e risorsa non rinnovabile che esplica funzioni e produce servizi e prevede appunto…consumo di suolo zero».
Pino La Rocca