Rocca Imperiale-08/10/2017: Gli archeologi scoprono una torre bizantina

 

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Rocca Imperiale:08/10/2017

Gli archeologi scoprono una torre bizantina

 

E’ stata presentata la campagna di scavi 2017, in conferenza stampa, lo scorso sabato 7 ottobre, nella nuova sala consiliare del Monastero dei Frati Osservanti. Dopo il saluto istituzionale del sindaco Giuseppe Ranù che ha ringraziato gli studiosi dell’Unical per l’ottimo lavoro di ricerca archeologica espletato in c/da Murge Santa Caterina che è un sito che, anno dopo anno, porta alla luce scoperte interessanti. Il 2017 segna la 4 campagna di scavi che documenta l’età protosveva, scopre la presenza di una torre bizantina (gli studiosi lo avevano ipotizzato e ora se ne ha certezza) e vari oggetti in ceramica decorata , piatti di portata, tombe vuote, circa 500 resti di ostriche, un flauto realizzato dalle ossa di animali, anfore e ciotole. Quasi tutti gli amministratori presenti all’appuntamento a cominciare dal vicesindaco Francesco Gallo, l’assessore al Turismo Antonio Favoino ,allo sport Marco Pisilli, alla cultura Rosaria Suriano, ecc. La docente Unical di Archeologia Medievale Adele Coscarella, con chiarezza espositiva, ha ripercorso le varie tappe e presentato i risultati ottenuti nelle 4 campagne di scavo a Murge di Santa Caterina. Grazie alle riprese con il drone realizzate da Davide Manolio è stato possibile vedere l’intero sito archeologico dall’alto. La Prof.ssa Coscarella ha voluto ringraziare il suo gruppo di collaboratori che ha presentato con orgoglio al pubblico presente: Raffaele  Pedone (Laurea triennale in Archeologia-Unical), Sara Morena (Laurea triennale in Archeologia-Unimessina), Barbara Belfiore (Laurea triennale in Archeologia-Unical), De Miglio Emilio (Laurea Magistrale in Archeologia), Principe Maria Stella (Laurea Magistrale in Archeologia), De Bartolo Elena (Laurea Magistrale in Archeologia), Belmonte Wana (Laurea Magistrale in Archeologia) e l’archeologo dott. Lico Fabio. La docente ha ringraziato anche il Sig. Chiarella che rappresenta la memoria storica degli scavi perché con il cuore e il massimo della disponibilità li sta seguendo giorno dopo giorno sin dall’inizio. Tra le tante notizie documentate la Coscarella ha ricordato che all’inizio degli scavi avevano trovato solo pietre, un circuito fortificato. Successivamente come metodologia hanno suddiviso la superficie del sito in tanti quadrati e iniziando i lavori hanno cominciato ad ipotizzare l’esistenza di una fortezza. Le epoche testimoniate sono: Bizantina, Normanna e Protosveva.  Tramite un video-immagini ha parlato di Archeozoologia presentando la distribuzione delle quantità degli animali presenti: ovini, caprini, suini. Vi è la presenza di abitazioni signorili e comuni, di edifici per il culto, di una chiesa di età normanna, monete  che datano le epoche diverse e si scopre che “Murge” produce oggetti di fattura propria come la ceramica comune, a fuoco e rivestita. Si scopre anche l’area produttiva del ferro e la fornace per la lavorazione. Il casale “Murge” contribuì alla costruzione del Castello Svevo. “Per ottenere l’autorizzazione per una campagna di scavi è difficile”, ha chiosato la relatrice. Il sindaco Ranù, a questo proposito, ha sottolineato che incontrerà chi di competenza per redigere un progetto “Parco Archeologico” su cui puntare  e che pertanto gli scavi continueranno nel prossimo futuro. “E’un patrimonio immenso che va custodito e portato all’ attenzione del mondo”ha ancora sottolineato Ranù e ha aggiunto che l’amministrazione sta già lavorando su di un progetto mirato. E’ stata presentata, da un giornalista, l’opportunità di inserire un progetto di Alternanza scuola lavoro per coinvolgere gli studenti delle scuole superiori, ma al momento mancano le condizioni legislative. Nonostante i lavori e le scoperte il sito “Murge” è ancora poco conosciuto, ma una sinergia tra amministrazione comunale, Unical e Regione Calabria è in atto e una nuova realtà turistica come attrattore è in essere e anche il turismo archeologico si aggiunge alle altre bellezze naturali e culturali del territorio. E per la cronaca il gruppo di giovani del Servizio Civile, presente in sala, si è già reso disponibile a sostenere  l’iniziativa Archeologica.

Franco Lofrano