Trebisacce-13/10/2017: L’A.C. manifesta il dissenso avverso il piano tariffario per l’anno 2018 previsto dalla Giunta Regionale
COMUNICATO STAMPA
L’Amministrazione Comunale di Trebisacce con Delibera di G.C. n. 224 del 12.10.2017 ha inteso manifestare il dissenso avverso il piano tariffario per l’anno 2018 previsto con la deliberazione di Giunta Regionale n. 344 del 25.07.2017, relativamente al conferimento dei rifiuti urbani, nella premessa che la Regione Calabria, con deliberazione della giunta n. 344 del 25/07/2017, titolata: Legge Regionale 12 aprile 2013, n. 81 “Cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti. Disciplina transitoria delle competenze regionali e strumenti operativi. Rimodulazione della tariffa regionale per il conferimento dei rifiuti urbani”, ha determinato nuove tariffe che i Comuni dovranno versare per il conferimento dei rifiuti urbani relativamente all’anno 2018. Tale piano ha disposto un aumento considerevole delle tariffe, fino ad oltre il 54% rispetto alle vigenti tariffe, con un aumento direttamente proporzionale all’aumentare della percentuale di differenziata raggiunta; infatti, per il conferimento della frazione indifferenziata si passa da 107,00 €./tonn., stabiliti per l’anno 2017, a 165,00 €./tonn., previsti per il 2018 con un aumento di ben 58,00 €./tonn., mentre la frazione umido passa per tutti i Comuni da 92,61 €./tonn a 104 €./tonn., con un aumento di ben 11,39 €./tonn..Tale aumento delle tariffe non trova una logica giustificazione, perché basata su un presupposto che tiene conto dei mancati introiti della Regione Calabria in relazione all’importante incremento del livello della raccolta differenziata registratosi nell’ultimo biennio. Stante a questo errato presupposto, se la percentuale di R.D. nella Regione Calabria dovesse subire altri incrementi, come si prevede, sarebbe necessario aumentare ulteriormente le tariffe a causa di ulteriori mancati introiti derivanti dalla riduzione di rifiuto indifferenziato. Considerato che il Comune ha già affrontato importanti investimenti con l’impegno di risorse finanziarie al fine di dotarsi dei mezzi atti ad implementare la percentuale di R.D.e che anche nelle campagne di informazione e sensibilizzazione, atta a favorire la raccolta differenziata, si è impegnato verso i cittadini a ridurre la tariffa scaturente dal Piano Finanziario. Bisogna dare atto che gli stessi cittadini hanno dato prova di virtuosa collaborazione, impegnandosi responsabilmente per adottare un comportamento civico in onore del rispetto dell’ambiente e dell’esigenza del contenimento dei costi, inseguendo giustamente, come prospettato dagli Amministratori, molte aspettative di risparmio economico. Non bisogna dimenticare che il totale peso finanziario derivante dall’attuazione della succitata Delibera Regionale, graverebbe sui cittadini e sulle famiglie, già fortemente penalizzati dalla crisi finanziaria. Ritenuto che in questo modo, si porrebbero le basi per vanificare tutto il lavoro di educazione rivolto all’ottenimento di un corretto comportamento sinergico tra i cittadini e Amministrazione comunale, lavoro che è tuttora in corso e che ha già consentito di raggiungere, ottimi risultati basati sulla promessa di non aumentare ma, al contrario, di diminuire le tariffe grazie ai risparmi conseguiti attraverso la Raccolta Differenziata. L’aumento comporterebbe gravi conseguenze sul piano della stabilità sociale e dell’impegno a proseguire o intraprendere un comportamento corretto nella differenziazione dei rifiuti, poiché tale aumento di costi, si abbatte indiscriminatamente su tutti i Comuni non considerando, nè la loro dimensione, né le difficoltà specifiche in relazione ad altri fattori. Si consideri ancora che i Comuni sono già chiamati a contribuire al risanamento delle finanze pubbliche dalle normative conseguenti le ultime manovre finanziarie.
Pertanto quella prospettata nella citata Delibera di G.R. n. 344 del 25/07/2017, non sembra un’ipotesi sostenibile né dal punto di vista finanziario in quanto, nella situazione economica in cui ci dibattiamo, non è assolutamente possibile addossare ai cittadini i maggiori costi della differenziata pretendendo dagli stessi ulteriori sacrifici, né tanto meno da quello sociale in quanto non ci saranno argomenti per incentivare il processo virtuoso avviato in questi anni ed il risultato finale sarà che ognuno recepirà il messaggio che “differenziare è inutile”.
Tanto viene formalizzato con la speranza che vengano accolte le istanze formulate da tutti i Comuni.
Dalla residenza Municipale, lì 13.10.2017
Ufficio Stampa