Calabria-15/10/2017: Bollette e energia, il grande imbroglio dei contratti non richiesti. Cosa fare i consigli di Pietro VITELLI Comitato Difesa Consumatori.
COMUNICATO STAMPA
Bollette e energia, il grande imbroglio dei contratti non richiesti. Cosa fare i consigli di Pietro VITELLI Comitato Difesa Consumatori.
Che anche nella Nostra regione prevale una grande popolazione di cittadini consumatori-utenti “avanti con l’età anagrafica”, non è una novità , anzi, meglio così, fa sapere Pietro Vitelli responsabile del Comitato Difesa Consumatori. Proprio per questa premessa gli anziani – sono sempre più spesso oggetto delle “mire” su possibili modalità truffaldine da parte di soggetti privi di scrupoli che attuano metodiche commerciali scorrette, nei settori dei servizi primari . Pur essendo trascorsi più di quarant’anni dalla prima Carta europea per la protezione dei consumatori, rammentano gli esperti del Comitato Difesa Consumatori, il fenomeno dei raggiri è una piaga sociale più grave che mai. con una aggravante però , un bel pezzo di queste truffe sono portate avanti da “società del tutto legali” che operano con “metodi illegali” per estorcere le sottoscrizioni dei contratti di energia elettrica e gas. E secondo la stima orientativa fatta dal Comitato Difesa Consumatori questi “contratti non richiesti” raggiungono circa un “ milione” , in tutta Italia.
Numero difficile da verificare ma su cui Pietro VITELLI, non ha dubbi. Vogliamo Riportare i dati delle sanzioni già pubblicati da altre associazioni di consumatori in Italia relativi all’Autorità Antitrust (Agcm) che ha inflitto nel corso dell’anno passato agli operatori principali nel settore dell’energia in Italia. Gli ultimi della lista sono stati, a gennaio, Iren Mercato (830mila euro di sanzione), Estra Energie ed Estra Elettricità(500mila euro) ed Enegan (280mila euro). A partire dal 2015 provvedimenti erano stati presi contro altre società: Enel Energia, Eni, Acea, HeraComm, GdF Suez (ora Engie), Beetwin (ora Geko) e Green Network. .
La buona notizia, è che, sono in corso di sottoscrizione dei protocolli tra le stesse associazioni di consumatori e le principali società di fornitura di energia. Ciò dovrebbero portare dalla forte penalizzazione alla cancellazione da una “white list” delle agenzie che si rendano responsabili in più occasioni di queste truffe. Tale obiettivo, fa sapere Pietro Vitelli responsabile del Comitato Difesa Consumatori è di arrivare ad almeno una decina di protocolli. Anche a seguito delle sanzioni dell’Antitrust le società si sono impegnate a revisionare i processi di acquisizione di nuovi contratti, in seguito verificati dall’Autorità. L’eccezione, ha scritto a gennaio l’Agcm, è rappresentata da Green Network, nei cui confronti all’epoca era in corso un procedimento per inottemperanza portato avanti da un’associazione di consumatori .
Pietro Vitelli spiega ora come “funziona il meccanismo di truffa” ed aggiunge che : basta leggere, collegandosi al sito dell’Agcom i documenti ufficiali e comprendere, come questi contratti vengono stipulati tramite reti di agenti, che operano porta a porta o attraverso il teleselling.
Non ci sono solo i problemi classici di queste situazioni: lo sfruttamento di un contesto di razionalità limitata e asimmetria dei consumatori, l’effetto sorpresa dato dal considerare su due piedi una proposta commerciale, la documentata difficoltà se non impossibità di ricordare tutte le caratteristiche di offerte complesse e di fare confronti razionali senza avere tabelle davanti. C’è molto di peggio, a parere dell’Agcm suona così: “La conclusione di contratti di fornitura in assenza di qualsiasi manifestazione di consenso del consumatore , perfino attraverso l’apposizione di firme false e, in caso di attivazione della fornitura non richiesta, l’ingiustificata richiesta di pagamento della fornitura da parte del venditore non richiesto”. Tutto ciò rende l’idea di cosa succeda, nel porta a porta.
Per far meglio comprendere ai lettori Pietro Vitelli accenna ad una situazione tipica che è quella di un cittadino che viene avvicinato e, dichiara di non essere interessato. In seguito uno dei “ ragazzi” delle “squadre” di venditori chiede di firmare un documento, solo come attestazione che è passato da quella casa. Intanto l’ignaro consumatore appone la propria firma, ma è solo la metà di quel che serve.
L’altra parte necessitante per l’attivazione sono i “numeri “ che si trovano sulla bolletta ossia il Pdr e il Pod, operazione questa a cui facilmente vengono copiati o fotografati dai venditori nel momento in cui un cliente mostra la propria bolletta. Questo numero spesso viene chiesto anche via telefono, in caso di teleselling. Ma vediamo cosa succede dopo , “ viene attivato un contratto all’ insaputa del consumatore” . In seguito, l’utente consumatore ,si trova una lettera nella casella della posta da parte della società di fornitura di energia che dà conto dell’avvio del contratto. E se, come spesso accade, il consumatore – specie se anziano – non fa nulla, perché non ricorda di aver stipulato alcun contratto, partono le nuove bollette.
A condannare detto comportamento sono le sentenze dei giudici di pace i quali hanno disposto che , “in caso di contratti non richiesti, non si è tenuti a pagare la fornitura di energia nei primi mesi”. Detto principio giuridico è rafforzato dall’Antitrust nonchè dall’Autorità dell’energia e il gas.