Rocca Imperiale-08/11/2017: Si è concluso il secondo incontro del corso di Giornalismo. (di Eliana Fabiano)

Si è concluso il secondo incontro del corso di Giornalismo.

Artisti, giornalisti o scrittori: “Si nasce o si diventa”?

A questa ed ad altre domande hanno risposto, domenica scorsa 5 novembre 2017, gli artisti e i professionisti che si sono susseguiti al secondo incontro del corso base di giornalismo presso il Monastero dei Frati Osservanti a Rocca Imperiale. Dopo un riepilogo della lezione precedente da parte del Giornalista Franco Lofrano, tutor del corso, e dopo aver trattato i vari tipi di cronaca (bianca, rosa, giudiziaria, nera), è stato intervistato il giovane Giornalista Giovanni Pirillo, che con tono grintoso, ma allo stesso tempo emozionato e sorridente, ha sottolineato che non ci si può ritenere giornalisti solo dopo aver scritto un articolo, spiegando, subito dopo, che per diventare giornalisti vi è un iter, un percorso ed una prassi da  seguire. Pirillo ha spiegato che la passione lo ha guidato fino ad oggi attivando tutte le sue risorse in campo, nel modo migliore possibile. Pirillo è stato nominato a pieno merito, l’addetto stampa del comune di Roseto, promuovendo il suo territorio, aprendosi alla cronaca sportiva e a tutti gli altri settori, raggiungendo quella credibilità che è una “condicio sine qua non” per divenire giornalisti. Ad oggi, Pirillo si occupa di questioni amministrative e politiche e cura gli interessi di aziende, privati e professionisti in modo mirato. Un ragazzo caparbio che si è proposto all’Ente amministrativo in modo multimediale, direi innovativo in quanto oggigiorno è necessario che la notizia sia alquanto rapida, proprio per questo, Pirillo, essendo abituato a scrivere sul web, amando il mondo social, ha riportato al suo ente un modo di comunicare del tutto nuovo, dinamico e incisivo. In conclusione racconta e spiega gli oneri a cui è soggetto l’addetto stampa nel trasmettere la notizia agli organi di informazione, nel modo più fedele possibile. Il secondo professionista/artista intervistato è stato Walter Astorino, lui ha iniziato dalla prima metà degli anni 80 proprio a Rocca Imperiale dove lo stesso si recava a suonare musica Live. Walter si definisce un musicante e non un musicista. Ha spiegato in modo accurato i particolari della chitarra battente da lui suonata, legata ad un repertorio pre-moderno che in Calabria ha un valore particolare avendo una sua specificità, soprattutto nella zona di Bisignano e Longobucco. Infatti, per chi fosse interessato a questo genere, digitando  su Amazon o su altri siti: ”I suoni del pollino”, si può trovare un disco risalente al 2007 di zampogna tradizionale e chitarra battente.  Walter è anche compositore, ha suonato Jazz, blues, Bach e ha messo in evidenza il talento di Antonio Aurelio, un carrozziere oggi noto come “Antonio U “, cantore Rock blues che cominciò a raccontare le storie locali, e a suo modo a fare giornalismo soprattutto di cronaca rosa. Walter è stato presidente dell’Assopec, associazione degli operatori economici di Trebisacce, promuovendo valide e originali iniziative. Inoltre si è impegnato nell’ardua impresa riguardante la riapertura dell’ospedale di Trebisacce riuscendo a coinvolgere migliaia di persone, trasmettendo un messaggio di solidarietà e di aggregazione sociale. La sua autoironia cattura la platea. Subito dopo è la volta di Franco Abate, originario di Roseto Capo Spulico, residente attualmente a Trebisacce, noto docente di Economia Aziendale che nonostante sia sorridente, appare molto emozionato. Durante l’intervista ha spiegato che, come il giornalista lascia un messaggio attraverso un articolo di cronaca, anche un pittore, un artista con le sue opere trasmette emozioni e messaggi. “Certamente qualcosa dentro ce la portiamo sin dall’infanzia”, anzi aggiungerei ancora prima, dalla nascita. Quindi artisti si nasce, e poi si diventa , come nel caso di Abate. Infatti ci racconta il suo percorso durante il quale, incontrò un docente, un maestro di educazione tecnica che lo avviò, per così dire all’arte, valorizzando il suo dono e le sue capacità attraverso le tecniche giuste. In seguito Abate ha evidenziato i particolari di tre opere riguardanti lo stesso soggetto, ma ritratto in modo differente, spiegando che ognuno di noi può leggere in un quadro ciò che “vede”. Anche se poi la vita per esigenze materiali lo ha portato, come spesso capita, a fare scelte professionali differenti, la sua passione lo segue in ogni dove. La tecnica pittorica utilizzata nei suoi quadri è olio su tela, tecnica che garantisce la resistenza nel tempo. Ci spiega inoltre che risultano importanti nell’opera: l’impostazione, il tono cromatico e l’equilibrio delle masse. Bellissimo e apprezzato dai corsisti il quadro con il castello Federiciano di Roseto e lo scoglio, con lo sfondo del mare in tempesta di cui il professor Abate ci ha fatto dono svelandoci il momento emozionale “drammatico” che lo ha ispirato nel realizzare questo quadro. A seguire altre due presenze non annunciate, ma altrettanto coinvolgenti, e cioè quella del Prof.Giuseppe Costantino e del docente Salvatore La Moglie. Il Prof. Costantino, con tono pacato e deciso, ha spiegato l’importanza degli scavi di Broglio, un sito Archeologico che  ha anche un valore scientifico. Si tratta di un Sito Enotrio, (popoli Italici). La novità scientifico-storica è che prima dei Greci esistevano già questi popoli con una civiltà di grande dignità ed equilibrio. A Broglio è stato trovato il villaggio con le case e il magazzino dei doli, grandi giare, dei contenitori di olio giganteschi. Grazie ad un gruppo di volontari riuniti in associazione e al  già dirigente scolastico Prof. Tullio Masneri, il sito Archeologico è stato visitato nello scorso anno da circa duemila utenze . L’auspicio del Prof. Costantino è che il sito possa essere gestito in modo da creare lavoro per i giovani , riuscendo a coniugare il volontariato con un vero e proprio sostentamento  e nel contempo trasmettendo la propria passione ai posteri. Infine, è stato intervistato il docente di Italiano e Storia, noto scrittore e studioso, Salvatore La Moglie, che ha parlato con un entusiasmo disarmante del “Caso Moro” sul quale sta scrivendo un romanzo che a breve sarà ultimato.  Ha parlato di obiettività nello scrivere un libro o fare giornalismo. Il Prof. racconta della sua passione verso il giornalismo che ha dato vita ad una tesi di laurea sempre ad indirizzo giornalistico. Definisce il giornalismo uno dei mestieri più nobili e più belli che esistono al mondo. Si ritiene fortunato perché nella vita ha seguito le sue passioni, ultima quella relativa a scrivere sul caso Moro, iniziata a 20 anni e ripresa ultimamente. In conclusione, il messaggio che è arrivato ai corsisti è che nella vita: la conoscenza e il miglioramento di se stessi e del mondo che ci circonda con la sua storia , la cultura e le bellezze naturali non ha limiti. Ognuno di noi, con le proprie attitudini e capacità è chiamato a scendere in campo: Nel sociale, nell’arte, nella scrittura, nella comunicazione, nel giornalismo, in ogni ambito e modo utile per portare un messaggio rendendo un servizio alla comunità.

Eliana Angela Fabiano