Trebisacce-25/11/2017:Le scuole speciali in G.B. e l’inclusione scolastica (di Pino Cozzo)

Pino Cozzo

Le scuole speciali in G.B. e l’inclusione scolastica

di Pino Cozzo

Quando si parla di Regno Unito occorre considerare che tradizionalmente il sistema scolastico britannico è stato caratterizzato da un forte decentramento che dava ai singoli Istituti ampia libertà di scelta sul curricolo scolastico. Questa struttura è stata in parte modificata alla fine degli anni Ottanta con l’introduzione del curriculum e della valutazione nazionale, tuttavia l’organizzazione degli interventi nell’ambito dei bisogni educativi speciali conserva ancora un forte legame con la realtà locale. Inoltre, negli ultimi anni, la politica inglese sta rivolgendo maggiore attenzione all’educazione di questi bambini nel tentativo di supportarli nel percorso all’interno di scuole ordinarie, evitando loro il ricorso a strutture separate. Fino agli anni Ottanta, periodo di maggiore sviluppo dei movimenti disabili, il sistema scolastico inglese ha mantenuto una forte separazione tra mainstream schools e special schools: a quest’ultime venivano indirizzati gli alunni per i quali il comune percorso scolastico non era ritenuto idoneo. Con la pubblicazione del Rapporto Warnock, nel 1978 viene introdotto per la prima volta il concetto di “Bisogni educativi speciali” (SEN) e viene dato un indirizzo di apertura verso l’integrazione in un sistema fino ad allora caratterizzato dalla separazione e dall’organizzazione in base a criteri di abilità. Il Rapporto viene ritenuto oggi un punto di svolta in questo Paese nel percorso di adozione di un approccio inclusivo che tenga conto dell’educazione di tutti gli alunni. . La nozione di “Bisogni educativi speciali” viene recepita e formalizzata in una serie di documenti successivi, emanati tra gli anni Ottanta e Novanta con l’obiettivo: di ridefinire i parametri introdotti nel 1988 con il National Curriculum18 tenendo conto degli alunni con SEN; di evitare discriminazioni nell’accesso al sistema scolastico; di adottare provvedimenti che favoriscano la partecipazione degli alunni alla vita scolastica. In particolare, il provvedimento legislativo denominato Special Educational Needs and Disability Act nasce nel 2001 con l’obiettivo di accrescere il diritto degli alunni con SEN ad essere educati in scuole ordinarie, attraverso azioni vòlte a contrastare eventuali difficoltà di apprendimento: ricorso a modalità didattiche differenziate, supporto di un adulto, utilizzo di tecnologie informatiche e, se necessario, presenza di un insegnante specializzato o di un logopedista. I provvedimenti vengono presi secondo una logica progressiva, cioè in base alla gravità del gap esistente tra le difficoltà manifestate dall’alunno e la capacità del contesto di rispondere ai suoi bisogni. Nel Regno Unito gli enti locali, responsabili dell’istruzione degli alunni con SEN di età compresa tra i due e i diciannove anni, sono tenuti a prendere in considerazione la preferenza dei genitori rispetto al tipo di scuola (comune o speciale) che il figlio dovrà frequentare. A questo si aggiunge la valutazione delle esigenze del bambino/ragazzo e di quelle dei suoi coetanei, oltre al bilancio delle risorse necessarie alla scuola per far fronte a tutti i bisogni. A di là delle scuole speciali, va detto che l’inserimento di un alunno con SEN in una scuola che fa parte del sistema scolastico ordinario può avvenire anche attraverso la sua partecipazione a gruppi o classi speciali. Questa molteplicità di opzioni ci consente di far rientrare il sistema scolastico inglese nella categoria dei Paesi che adottano un approccio multidirezionale nelle politiche per l’integrazione. Lo Special Educational Needs and Disability Act del 2001, benché non abbia istituito l’obbligatorietà dell’inserimento degli alunni con SEN nel sistema scolastico ordinario, ha comunque ribadito il loro diritto a frequentare le scuole comuni e, contestualmente, ha impegnato le istituzioni a fornire gli strumenti necessari a garantire l’accessibilità delle scuole sia a livello strutturale che di curriculum. L’abbattimento delle barriere passa anche attraverso la formazione del personale scolastico ed è proprio dell’aggiornamento di insegnanti ed operatori che si sta discutendo nel Regno Unito, dove è stato introdotto l’Inclusion Development Programme. Inoltre, è prevista in ogni scuola la figura del Coordinatore per SEN con responsabilità regolate dal Codice Deontologico per l’Educazione Speciale, tra cui: il monitoraggio dei risultati degli alunni, il supporto al personale della scuola, la costruzione delle relazioni con le famiglie e le realtà di sostegno esterno. Nel Paese, infatti, il sostegno è fornito anche da gruppi di lavoro esterni attraverso servizi dipartimentali di consulenza specialistica, contatti con docenti di altre scuole e con il personale delle LEAs. L’équipe lavora prevalentemente con gli insegnanti per sviluppare strategie didattiche all’interno della scuola, più che direttamente con gli alunni. Per quanto riguarda il percorso scolastico, benché la normativa incoraggi tutte le scuole – anche quelle speciali – ad adottare il curriculum nazionale, è possibile per gli insegnanti apportare delle modifiche e adattare le modalità di valutazione ai bisogni di un alunno con certificazione di SEN. È responsabilità di ciascuna scuola fornire un curriculum sufficientemente ampio da rendersi accessibile a tutti e superare le barriere di apprendimento che potrebbero insorgere. Per questo sono state pubblicate delle Linee guida26 con il fine di aiutare gli insegnanti di alunni con SEN a progettare un percorso scolastico di tipo inclusivo. I metodi di insegnamento e i materiali didattici vengono decisi dall’insegnante di classe con la consulenza dei colleghi e del Coordinatore per SEN. Particolare attenzione viene rivolta all’uso delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) nella didattica, soprattutto per gli studenti con disabilità sensoriale o motoria: la British Educational Communication and Technology Agency (BECTA)27 promuove l’uso delle nuove tecnologie per l’abbattimento delle barriere di accesso all’apprendimento e forma operatori esperti in tecnologie assistive. Proprio per far fronte ai bisogni di tutti gli alunni, la formazione iniziale degli insegnanti di classe prevede corsi sui bisogni educativi speciali. Il raggiungimento della qualifica di insegnante è subordinato ad una conoscenza almeno generale delle procedure di identificazione, valutazione e accoglienza degli alunni disabili nelle classi ordinarie. Agli aspiranti insegnanti di sostegno è richiesto invece un anno di esperienza professionale per accedere alla formazione specialistica, obbligatoria per chi lavora con i disabili sensoriali. Talvolta, la scuola ordinaria non viene ritenuta in grado di soddisfare i bisogni educativi reali di un alunno, in questo caso la famiglia può optare per l’accesso a scuole o classi speciali. Le scuole speciali sono generalmente più piccole delle scuole ordinarie e possono ospitare allievi dall’infanzia fino all’adolescenza. Il valore che misura il “numero di alunni per insegnante” risulta essere più basso rispetto allo stesso valore rilevato nelle scuole ordinarie. Le scuole speciali possono essere diurne oppure veri e propri convitti; sono frequentate da alunni ciechi, sordi, con difficoltà di linguaggio e/o apprendimento e da alunni con disturbi emotivi e comportamentali. Gli insegnanti specializzati che lavorano in queste strutture esportano le loro competenze condividendole, soprattutto con i colleghi delle scuole ordinarie, attraverso l’offerta di corsi di formazione e la diffusione di materiale informativo.