Amendolara-27/11/2017:Salvatore La Moglie finalista al Premio Mario Pannunzio a Torino

FOTO PREMIO PANNUNZIO 25-11-2017- TORINO

Salvatore La Moglie finalista al Premio Mario Pannunzio a Torino

Appena una settimana dopo la premiazione per la poesia a Seravezza (Lucca) al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti, per Salvatore La Moglie un nuovo riconoscimento è giunto, questa volta a Torino, per la Saggistica. Infatti, la sua recente pubblicazione Profili letterari del Novecento (Aletti Editore, 2017) è stata premiata al Concorso Mario Pannunzio ed è giunta finalista quarta classificata a pari merito con altri concorrenti. Il prestigioso Premio, al quale hanno partecipato anche autori di altri Paesi, si è svolto il pomeriggio di sabato 25 novembre 2017 nella gremita sala dei convegni del Centro Studi M. Pannunzio (di cui è nuovo Presidente Alan Friedman) in via Andrea Doria. La premiazione del “Concorso Pannunzio” è stata preceduta dalla cerimonia del “Premio Ennio Flaiano” conferito alla prof.ssa Patrizia Asproni. Il nostro autore è stato l’unico calabrese premiato, e questo non può non riempirci di orgoglio. Il premio è consistito in una pergamena con la seguente dicitura: “Diploma finalista per la Sezione Giornalismo, Critica e Saggistica””. Va sottolineato che la stessa opera, che ha vinto il Premio Quasimodo come testo inedito, sarà premiata il prossimo 3 dicembre 2017 al Premio Internazionale “Antico Borgo” a La Spezia come vincitore assoluto per la Saggistica. Dunque, un quasi contemporaneo duplice riconoscimento che fa di Salvatore La Moglie, scrittore e docente d’Italiano e Storia presso l’ITCG di Trebisacce nonchè redattore del mensile “La Palestra”, un autore ormai apprezzato e valorizzato al Sud come al Centro e al Nord del nostro Paese. Ha riferito il nostro autore a chi scrive che si è trattato di una giornata davvero indimenticabile, di altissimo livello e spessore culturale. Il Presidente della Giuria, prof. Pier Franco Quaglieni, nel ricordare la figura di Pannunzio e i 50 anni di attività del Centro dedicato al grande giornalista della borghesia illuminata e riformista, ha parlato a braccio partendo dall’importanza di Torino come culla del nostro Risorgimento fino ad arrivare ai nostri giorni con il non certo esaltante momento della nostra vita politica e anche con lo scadimento di una buona parte del giornalismo a un livello che, certamente, Pannunzio avrebbe visto con sconforto, lui che era per un “fare giornalismo” a testa alta, quel tipo di giornalismo che si non piega proprio come è stato quello, per es., di Carlo Casalegno, vittima delle Brigate Rosse nel 1977 proprio perché non aveva rinunciato a tenere la testa alta in difesa delle istituzioni e della parola scritta, unica sua arma contro i mitra dei terroristi. Nel ricordare che nei prossimi giorni altri premi e riconoscimenti prestigiosi attendono il nostro autore in vari ambiti dell’attività letteraria, non resta che fare, nuovamente, i migliori auguri e le congratulazioni di tutta la redazione de La Palestra.  

   Giovanni Di Serafino

IL PRESIDENTE DELLA GIURIA PROF. PIER FRANCO QUAGLIENI MENTRE INTRODUCE I LAVORI DEL PREMIO PANNUNZIO
PIEMONTE TERRA DI CINEMA
MARIO SOLDATI E IL PIEMONTE
PIEMONTE TORINO DESIGN

SALVATORE LA MOGLIE AL MOMENTO DI RICEVERE IL PREMIO