Francavilla Marittima-02/12/2017: Teognide: il Simposio aristocratico

 

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Francavilla Marittima:02/12/2017

Teognide: il Simposio aristocratico

 

Lectio Magistralis sul tema: Teognide: il Simposio aristocratico, tenuta dalla docente di Greco e Latino, presso il Liceo Classico “Alessi di Turi” di Trebisacce, Liliana Aurelio in Leone, svoltasi presso la Biblioteca dei Baroni “Cordasco Salmena di San Quirico”, lo scorso venerdì 1 dicembre. L’incontro Culturale è stato organizzato da:”La Macina del Pensiero”. Il Simposio è solo aristocratico e non può essere altro. E’ una bevuta collettiva, ma non è una ubriacatura. E’ una istituzione vera e propria; istituzione fondamentale dell’età arcaica-greca. Vi partecipavano alla riunione del banchetto comune uomini per bere certamente, ma anche per divertirsi, per giocare, per intrecciare relazioni amorose e per discutere di argomenti seri, quale la politica e l’etica. Le donne non potevano partecipare. Le uniche donne ammesse erano le cortigiane e le flautiste. Gli uomini per partecipare al banchetto collettivo dovevano condividere l’ideologia politica e tra di loro dovevano essere uguali, cioè appartenere alla stessa classe sociale e avere un certa omogeneità culturale. Dovevano evitare di sedersi con uomini che si ubriacavano. Quindi mai fuori misura, -“mai niente di troppo”- ma sempre in equilibrio. Anche il vino era soggetto a misura, conteneva ,infatti, una buona parte di acqua che consentiva ai commensali di non essere super euforici. Misura in tutto, nel bere, nel saper ascoltare, nel saper parlare, nel saper stare con gli altri. Chi non si adeguava non poteva far parte del banchetto aristocratico. Anche il sedersi su dei lettini in cerchio aveva una sua logica: guardarsi, ascoltare ed essere ascoltati. Infatti ancora oggi si fa quasi a gara per piacere al potente di turno e per potersi sedere al suo tavolo occorre condividere e piacere, altrimenti non si è tra invitati. La società, secondo Teognide, Poeta dell’elegia greca, era divisa in due gruppi:  Buoni e Cattivi. I primi, rappresentati dall’alta borghesia erano ritenuti come magnanimi, invece i secondi, rappresentanti del ceto emergente, erano ritenuti vili. Tra questi due gruppi non potevano esservi delle unioni. A causa dello sviluppo di nuovi ceti, come quello dei marinai o dei commercianti, l’aristocrazia iniziava a perdere il suo potere e la sua credenza. Molti aristocratici vennero esiliati a causa di questa nuova classe dirigente, tra questi vi fu proprio Teognide, il quale scrive nel suo esilio tutto l’odio provato verso la nuova aristocrazia. I borghesi che avevano perso tutti i beni molto spesso organizzavano dei matrimoni combinati con persone dei nuovi cetiː per questo Teognide spiega la tattica del polipo o camaleonte, per cui bisognava essere vicini con le parole ai “cattivi”, ma senza mai entrarci in intimità. Cirno, a cui la maggior parte dei consigli sono rivolti e il cui nome così spesso ricorre nella raccolta di Teognide, è il figlio di Polipaos, un giovinetto caro al poeta. A lui lo sdegnoso oligarca, mentre porge precetti di vita, cerca d’infondere il culto per la tradizione antica e l’odio per la plebe insolente. E la passione politica sa trovare in Teognide accenti di una asprezza e di una fierezza di rado altre volte raggiunte, forse mai superate. Sono questi solo una parte dei contenuti trattati dalla speciale relatrice che con la sua chiarezza espressiva è riuscita a carpire la generale attenzione dei numerosi intervenuti. Ha aperto i lavori con una corposa introduzione il docente di Storia e Filosofia Bruno Mandalari e subito dopo, per i saluti istituzionali, il sindaco Franco Bettarini. La professoressa emerita dell’Università di Groningen, Marianne Kleibrink, ha relazionato sul tema: La periodizzazione greca nell’Archeologia. Tra i tanti contenuti ha sottolineato che Francavilla non è stata una colonia dei Sibariti. Ha raccontato anche delle varie campagne di scavi a cui ha partecipato durante i suoi anni di studiosa dell’archeologia. Il docente di Diritto romano ellenistico-Inviting Professor, Giovanni Brandi Cordasco Salmena di San Quirico, ha relazionato sul tema: “Le classi sociali in Grecia tra continuità e trasformazioni: aristocrazia e plebe tra VI e V secolo. Agathoi e Kakoi nella promiscuità dorica denegata da Teognide.I vari interventi sono stati sostenuti dalla lettura interpretativa della dottoressa Rosella Garofalo. Le pause musicali hanno visto protagonisti tre talentuosi studenti: Maria Barbara De Paola (Pianoforte), Maria Nicoletti (Pianoforte) e Carmine Zuccarelli (Flauto traverso).

Franco Lofrano