Villapiana-20/12/2017: Per il PD l’esecutivo fa spese pazze
VILLAPIANA La spesa per il trasporto degli studenti dai plessi scolastici alla Piscina Comunale è cresciuta di 10 volte rispetto alla passata annualità: il Direttivo del Partito Democratico vuole vederci chiaro ed ha invitato il Gruppo Consiliare del Partito (Luigi Bria, Felicia Favale e Diana Giacobini) di inoltrare formale richiesta all’amministrazione comunale ed alla municipalizzata BSV che ne gestisce il servizio per avere il rendiconto finanziario delle spese che sono state ritenute eccessive. Per la cronaca va precisato che, dovendo gli studenti recarsi in Piscina due volte alla settimana, la Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” prof.ssa Maria Carmela Rugiano, per una questione di sicurezza, ha chiesto all’esecutivo comunale ed alla BSV di predisporre un servizio-navetta dai vari Plessi Scolastici fino alla Piscina e ritorno. «Da quanto emerso dai documenti pubblicati all’Albo Pretorio Comunale, – si legge nella nota diffusa dal Circolo del PD di cui è Segretario Domenico Filardi – quest’anno il trasporto degli alunni in piscina per dare corso al progetto “Perché non ci basta rimanere a galla” è costato circa 15mila euro per una durata di 6 mesi, a fronte dei circa 850 euro lordi spesi lo scorso anno per un periodo di circa tre mesi. La cosa, – si legge ancora nella nota del Partito Democratico – oltre che risultare “strana” per le modalità di esecuzione, non è giustificabile in alcun modo sotto l’aspetto economico. Non riusciamo infatti a spiegarci una spesa 10 volte superiore rispetto a quella sostenuta l’anno precedente. È infatti dall’inizio della legislatura – si legge infine nella nota sottoscritta dal Segretario Filardi che minaccia di interessare della cosa le autorità competenti – che stiamo attenzionando le spese pazze effettuate dall’amministrazione attraverso la partecipata BSV e siamo pronti, se necessario, ad inviare un report dettagliato di quanto emerso agli organi competenti al fine di fronteggiare questo modo sconsiderato e da pessimo padre di famiglia di gestire la cosa pubblica da parte dell’esecutivo in carica».
Pino La Rocca