Roseto Capo Spulico -28/12/2017:”Comuntà Co-Operativa, il lavoro possibile” – la cooperativa di comunità come nuovo strumento di rilancio del territorio
Comune di Roseto Capo Spulico
– Comunicato Stampa –
“Comuntà Co-Operativa, il lavoro possibile” – la cooperativa di comunità come nuovo strumento di rilancio del territorio
Comunità co-operativa, il lavoro possibile: questo il tema dell’incontro tenutosi Venerdì 22 Dicembre nell’Antico Granaio di Roseto Capo Spulico, evento fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Rosanna Mazzia e sotto l’egida dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia. Un’iniziativa che ha chiamato a raccolta un pubblico numerosissimo, composto perlopiù da giovani rosetani, interessati a scoprire le opportunità che questo percorso può innescare sul territorio. La cooperativa di comunità, una frontiera ancora poco conosciuta, ma già sperimentata in alcune realtà italiane, vuole essere un nuovo modo di creare economia nei piccoli centri, rendendo i cittadini partecipi di un processo produttivo fortemente incentrato sulle caratteristiche individuali e professionali dei singoli abbinato alle peculiarità del territorio. Una “Comunità Co-Operativa”, quindi, che sappia muoversi in autonomia, che prenda consapevolezza delle potenzialità che il contesto sociale di appartenenza può offrire, e che le sappia rendere fruttuose, allontanandosi da un modo ormai usurato di intendere il mondo del lavoro. ” In questa nostra esperienza amministrativa abbiamo iniziato una serie di percorsi nuovi e per certi versi, culturalmente rivoluzionari.. Proviamo ora a fare lo stesso nell’approccio al mondo del lavoro . Per una volta capovolgiamo il discorso e anziché lamentarci del lavoro che non c’è, proviamo a capire quali lavori siano possibili in questo Territorio…dove tante cose sono ancora da fare. Rincorrere modelli che oggi non ci sono e che forse non ci saranno più nel modo in cui li abbiamo conosciuti è tempo perso e sottratto a nuove progettualità” ha detto il Sindaco Rosanna Mazzia nel suo intervento di apertura dei lavori dell’incontro .
A raccontare in prima persona una delle esperienze di cooperativa di comunità di maggiori prospettive a livello nazionale, il Sindaco di Biccari (FG), nonchè Presidente Baitour, Gianfilippo Mignogna, che, insieme al Presidente della cooperativa biccarese, Antonio Beatrice, hanno illustrato alla platea il percorso che questa giovane realtà cooperativa sta portando avanti. Attraverso il recupero e la gestione di beni pubblici inutilizzati o poco valorizzati, la Cooperativa biccarese ha costruito delle alleanze sul territorio, recuperando il patrimonio dormiente, mettendolo a sistema e rendendolo produttivo, sia dal punto di vista economico che sociale.
Altri input di imprese giovanili “vincenti” sono stati rappresentati dal rosetano doc Leonardo Elia, titolare di una agenzia di poste private tra le più importanti dei comprensorio, e da Rossella Stamati, rappresentante di una attività di servizi e di mobilità turistiche. Il comune denominatore di queste due esperienze è stato senza dubbio il coraggio e la voglia di mettersi in discussione, intercettando i bisogni del territorio e guadagnandosi una fetta di mercato vacante.
L’attesa del “posto fisso” è ormai un’utopia, un modo obsoleto di approcciarsi al mondo del lavoro, e queste esperienze ne sono la dimostrazione lampante. Ma la cooperativa di comunità non è solo un modo di creare economia. Questa rappresenta una opportunità di grande crescita sociale e culturale, perchè mette in relazione la comunità a tutti i livelli, partendo dai giovani per arrivare ai nonni, passando dai liberi professionisti agli agricoltori e agli artigiani.
Dei risvolti sociali che la cooperativa di comunità può ingenerare in un territorio e delle opportunità turistiche che si possono concretizzare attuando questo processo ha parlato il Prof. Tullio Romita, Docente di Sociologia del Turismo e dei Sistemi Territoriali Locali all’Unical. Nel suo intervento, il Prof. Romita ha analizzato la realtà creata a Jacurso, piccolo centro del catanzarese, dalla Antropologa Rosamaria Limardi. “Jacurso da vivere e imparare”, che nasce dall’esigenza di voler conservare e preservare le antiche tradizioni orali e gli stili di vita tradizionali dall’inarrestabile scorrere del tempo. Vivere Jacurso permette al turista di soggiornare nelle “case dell’ospitalità”, soluzioni abitative che variano dalla casetta antica nel centro storico, agli appartamenti moderni nei pressi del centro, alle villette un po’ fuori paese con giardino. La permanenza dell’ospite sul territorio permette allo stesso di imparare gli usi e i costumi di quel luogo, di conoscerne le tradizioni culturali e gastronomiche, creando così un circolo economico virtuoso a beneficio dell’intero territorio.
A chiudere i lavori, il Sindaco di Melpignano e Presidente di Borghi Autentici d’Italia, Ivan Stomeo, il quale ha posto l’accento sul ruolo fondamentale della partecipazione attiva e creativa dei cittadini nella crescita di una cooperativa di comunità. Nella cittadina salentina, tra i primi esempi di realtà cooperative di questo tipo, è stato realizzato un impianto fotovoltaico diffuso, i cui proventi, oltre che abbattere le spese di energia dei soci, consente alla cooperativa di pagare il mutuo contratto per la realizzazione degli impianti, nonché di investire su altre attività, come le casette dell’acqua che, fanno bene all’ambiente e generano posti di lavoro e utili che servono a realizzare opere a beneficio della Comunità, tra cui un parco giochi, l’acquisto dei libri di testo per gli studenti di Melpignano e garantisce parte delle spese per il servizio di mensa scolastica.