Italia-30/12/2017: 2018: NUOVO ANNO “SENZA”
2018: NUOVO ANNO “SENZA”
In uno spot pubblicitario in tv viene proposta una maionese senza uova e senza olio d’oliva. Molto originale, considerando che sono gli unici due ingredienti della ricetta per la nota salsa (oltre ad un aroma di aceto).
Il “senza” sembrerebbe investire molte altre preparazioni: dolci “senza” zucchero, formaggi “senza” grasso (contraddizione in termini).
Come tutte le mode la loro applicazione si amplia in altri campi dell’umana società.
“Senza” futuro. Per i giovani che, usati precariamente, si vedono costretti a lentamente “morire alla giornata”. Come anche i poveri, gli ultimi, i “senza” tetto, che a milioni sgranano la loro vita come un inutile calvario.
“Senza” passato. Nell’ultima copertina dell’Espresso viene augurata, con il nome di un partito: “Forza Italia!”, una nazione composta da Africani, Cinesi, Indiani ed Arabi; bambini, per solleticare una tenerezza suggerita dalle Multinazionali che, per arrivare a vendere i loro prodotti ad un futuro “Homo Unicus” privo di tradizioni, mettono in campo tutte le loro risorse economiche e strategiche. Quale storia passata insegneremo in classi del genere? Una storia negata del Cristianesimo, dell’Islamismo e di ogni altra religione reciprocamente offensiva. Una storia negata di ogni qualsiasi urtante riferimento di conflitti tra le parti. Una storia del nulla. Una geografia decurtata di ogni componente territoriale; un mondo sottovuoto ancora privo della presenza umana.
“Senza” lingua italiana, diventata campo di conquista da parte di consonantici gerghi barbaramente derivati da una stessa luminosa matrice latina.
“Senza” invasione. Durante l’ultima guerra mondiale con 150.000 uomini si sviluppò l’invasione, con lo sbarco in Normandia delle ingenti forze necessarie alla sconfitta di Hitler. Oggi, con circa 180.000 sbarchi in Italia ogni anno, si parla di positiva accoglienza. Senza che nessuno sia in grado di esporre i vantaggi di tale immigrazione in una Nazione stremata dalla mancanza di lavoro, da 10 milioni di poveri, e dalla fuga all’estero dei suoi giovani laureati.
“Senza” la coscienza che il vero razzismo viene praticato nel considerare poveri inferiori quegli emigranti a cui concedere il premio dell’accesso ad una nostra presunta superiore cultura, “senza” evidenziare invece lo straziante sradicamento dalla loro.
“Senza” sapere e pensiero, con sedicenti filosofi da Talk Show e pensieri espressi in battibecchi da pollaio.
“Senza” crescita economica, sempre falsamente promessa, o, peggio, pateticamente annunciata, “senza” evidenziare la criminale emissione da parte di Draghi di stratosferiche quantità di carta straccia moneta, propedeutiche all’inesorabile prossima esplosione inflattiva.
Mentre cose di cui staremmo volentieri “senza”, quelle no: restano.
“Resta” una classe politica rapace, ignorante e, “senza” vergogna, corrotta.
“Resta” una malavita sempre più impunita.
“Resta” una Camorra, una N’drangheta ed una Mafia che gestiscono prostituzione, droga e gioco d’azzardo (con, in quest’ultimo affare, concorrente solo un ridicolo Stato biscazziere).
“Resta” un devastante debito pubblico che sale vertiginosamente minuto per minuto.
“Resta” un’affliggente tassazione statale e comunale che di fatto sottrae l’80% dei guadagni, per realizzare opere fatte male ma al costo doppio di altri paesi, o per finanziare una burocrazia ostacolo essa stessa alla crescita economica.
“Senza” scherzi, vi auguro Buon Nuovo Anno.
Maurizio Silenzi Viselli