Italia-18/03/2018: L’INVERSIONE DELLA SELEZIONE DELLA SPECIE DI DARWIN
L’INVERSIONE DELLA SELEZIONE DELLA SPECIE DI DARWIN
La selezione naturale attraverso la quale dovrebbe avvenire l’evoluzione positiva della specie, nel caso di quella umana, ha subito un’inversione attuativa.
Lo spiegavano bene Fruttero & Lucentini nel loro “La prevalenza del cretino”.
“È stato grazie al progresso che il contenibile “stolto” dell’antichità si è tramutato nel prevalente cretino contemporaneo, personaggio a mortalità bassissima (ed alta e feconda riproduzione demografica, aggiungo io), la cui forza è dunque in primo luogo brutalmente numerica; ma una società ch’egli (cretino/a) si compiace di chiamare “molto complessa” gli ha aperto infiniti interstizi, crepe fessure orizzontali e verticali, a destra come a sinistra, gli ha procurato innumerevoli poltrone, sedie, sgabelli, telefoni, gli ha messo a disposizione clamorose tribune, inaudite moltitudini di seguaci e molto denaro.
Gli ha insomma (sempre al cretino/a) moltiplicato prodigiosamente le occasioni per agire, intervenire , parlare, esprimersi, manifestarsi, in una parola (a lui/ei cara), per “realizzarsi”.
Sconfiggerlo è ovviamente impossibile. Odiarlo è inutile. Dileggio, sarcasmo, ironia, non scalfiscono le sue cotte d’inconsapevolezza…”.
Il cretino/a, tronfio della sua imbecillità “democratica”, ammannisce le sue idiozie con la certezza del suo essere superiore (di numero). E, saltando a piè pari la passata selezione della specie, nella cui drastica legge si è prodotta nei milioni di anni passati l’evoluzione positiva della specie umana, realizza una drammatica inversione di tendenza: l’involuzione nella stupidità della specie umana.
Il cretino, prima abbattuto inesorabilmente dal soggetto superiore, oggi, brandendo come arma la sua scempiaggine, s’impone, si riproduce, si esalta: e vince.
Naturalmente, vittima dei suoi stessi limiti, s’impaluda in una realtà che lo rappresenta perfettamente. Nuota nello suo stesso letame. Felice del disastro che lo rende Re.
Ed ecco quindi che guerre, non d’invasione, quali sono state sempre le guerre, ma tra cretini tra di loro, che si massacrano per sfumate interpretazioni religiose (sic), e che producono profughi con nella valigia un ragazzino addormentato (futuro attivista dello sterminio reciproco in atto), diventano motivo per evidenziare la loro sensibile umanità. Cretina, manco a dirlo.
Maurizio Silenzi Viselli