Trebisacce-29/03/2018: INTERVISTA AL GRANDMASTER RAFFAELE BURGO

 

Raffaele Burgo

 

INTERVISTA AL GRANDMASTER RAFFAELE BURGO

 

Non  basterebbero diverse pagine per parlare del curriculum del Grandmaster Raffaele Burgo, persona tanto preparata e nota in tutto il mondo, quanto umile, modesta e riservata.

Presidente della Federazione Internazionale Kung Fu Chuan Shen tao, uno dei massimi esperti internazionali di arti marziali tradizionali, al quale abbiamo rivolto alcune domande, alle quali ha risposto con la consueta amabilità.

  1. D) Quando ha iniziato la pratica delle Arti Marziali?
  2. R) Ho iniziato all’età di 10 anni
  3. D) Quali discipline insegna e chi sono i Suoi Maestri?
  4. R) Nel 1968 inizio la pratica del Karate, per proseguire dopo diversi anni con lo studio del Kung Fu Wushu. Il fuoco sacro che mi ha sempre animato ha fatto sì che la mia curiosità mi facesse fare esperienze anche in altre discipline, ma il Kung Fu è il sistema che più mi ha dato dal punto di vista tecnico, umano, spirituale e culturale. I miei Maestri sono stati i più illustri nel panorama mondiale e grazie ai miei frequenti viaggi in Oriente ho avuto modo di conoscere e studiare con gli Insegnanti che hanno fatto la storia delle Arti Marziali.
  5. D) Quali sono le differenze più importanti tra gli stili moderni e quelli tradizionali?
  6. R) La differenza tra stile moderno e tradizionale delle arti marziali consiste nel fatto che gli stili

moderni sono più finalizzati allo sport che all’arte, quindi amano maggiormente lo spettacolo piuttosto che il livello tecnico e la filosofia. Pensano di più alla condizione fisica che allo stato mentale, quindi  inneggiano all’aggressività ed all’ambizione di un rapido passaggio di grado. Non importa a quale prezzo ed  a che livello tecnico. Gli stili tradizionali danno un senso morale, filosofico e culturale, l’impegno a  comportarsi in maniera dignitosa, giusta, equa e socialmente ineccepibile.

  1. D) Ci può parlare dell’aspetto pedagogico delle Arti Marziali?
  2. R) Bisogna imparare non soltanto ad insegnare, ma anche a pensare. Attualmente nelle arti marziali

vi è una percentuale molto elevata di insegnanti che non soddisfano i parametri tecnici, pedagogici ed intellettuali richiesti per l’ insegnamento. Ciò è dovuto, come ho detto in precedenza, al fatto cheorganizzazioni e federazioni, vendono, acquistano e rilasciano diplomi a persone che non soddisfano a livello filosofico, conoscitivo e pedagogico. Non è sufficiente  conoscere o memorizzare un grande numero di tecniche, non è sufficiente avere un gran numero di allievi e di palestre, in quanto bisogna essere in grado di impartire agli allievi insegnamenti che li formino a livello umano e li faccia crescere da un punto di vista psico-fisico.La mancanza di un buon livello tecnico, pedagogico, filosofico e psicologico porta ad un metodo inefficiente.

  1. D) Oggi si parla molto di difesa personale. Ma come deve essere intesa per essere davvero efficace?
  2. R) Credo che qualsiasi sistema di difesa è buono, quando questa si basa sulla reale esperienza e la capacità di trasmettere questa esperienza. Per esempio: se non hai mai volato su un aereo, ma hai studiato, letto e ti sei informato molto su questo argomento non significa che hai una reale capacità pratica di pilotare un aereo. Pertanto, uno dei princìpi per un’efficace difesa è l’ esperienza pedagogica e psicologica. I militari che svolgono il proprio lavoro sulla strada appartengono alla categoria di esperti migliori. Non è sufficiente conoscere tante tecniche in palestra per essere efficaci sulla strada, ma bisogna unire alle qualità tecniche quelle psicologiche per affrontare nel modo migliore un pericolo reale.
  3. D) Quali princìpi deve seguire un vero Maestro?

R Lo scopo dell’arte è quello di dare alla gente una maggiore consapevolezza di sè stessi. Gli

studenti devono vedere il loro insegnante come portatore dei migliori valori della società, l’autenticità, la passione per la conoscenza, la serietà, la disciplina, la generosità, l’autostima, la semplicità, l’identità culturale, il rispetto per la natura, l’apprezzamento delle estetiche e l’ottimismo per il futuro, così come un filosofo che coltiva lo spirito. È necessario che ogni giorno sentano il bisogno di crescere, di migliorare la condizione umana. Solo così l’allievo, guardando al modello del proprio Maestro, può accrescere il proprio desiderio di imparare e andare avanti.

  1. D) L’aspetto mentale e spirituale è importante nella pratica marziale?
  2. R) Certo che sono importanti, in quanto l’aspetto fisico, intellettuale, culturale ed educativo

Aumenta la ricchezza della persona. Attualmente abbiamo una società in cui vi è una grande aggressività, e alcuni sport da combattimento, se non trasmesse seriamente, generano ciò, non offrono cultura né una  buona immagine. Molte persone sono aggressive a causa della mancanza di autostima, sentimenti di inferiorità, invidia e gelosia. In uno famoso studio si sono confrontati tre gruppi di soggetti: un gruppo ha ricevuto formazione sportiva “tradizionale” (tecniche, meditazione e filosofia), un altro gruppo ha ricevuto la formazione sportiva “moderna” (solo tecnica) e il terzo ha ricevuto un  programma di esercizi fisici. Dopo sei mesi, gli studenti del gruppo esercizi hanno evidenziato un aumento di autostima, gli studenti del gruppo tradizionale hanno anche mostrato una maggiore stima di sé, ma alla pari con una diminuzione significativa di aggressività e ansia. Invece, il gruppo moderno del sistema sportivo ha accresciuto la sua tendenza all’aggressività.

Ringraziamo il Gran Maestro Burgo per la sua disponibilità e per le sue esaurienti e significative

risposte.

Un augurio sincero acchè possa raggiungere traguardi sempre più prestigiosi.