Trebisacce-03/08/2018: Sanità: si allontana dal posto di lavoro e viene contestato

TREBISACCE Si allontana temporaneamente dal suo posto di lavoro per supportare un collega venuto da fuori, e quindi inesperto, a integrare il personale in servizio al CUP, ma viene accusato di aver abbandonato arbitrariamente il posto di lavoro. E’ successo questa mattina, 3 agosto 2018, all’impiegato Antonio Veneziano che, come è noto, a causa della carenza di personale, è costretto quasi quotidianamente a dividere il suo orario di lavoro in più uffici per cui, fino alle 9.30, presta servizio in un Ufficio e poi scende all’Ufficio Ticket per dare manforte ai suoi colleghi che sono perennemente in forza minima. Ma questa cosa non è andata giù ad una signora che, incavolata per il disagio provocatole dalla temporanea assenza dell’impiegato, senza conoscere le dinamiche interne agli uffici e le gravi carenze di organico, ha fatto una pubblica denuncia sul web, corredata anche da foto, rischiando così di prendersi una denuncia per diffamazione. In difesa dell’impiegato è intervenuto il Delegato Sindacale della CISL FP Antonio Ramundo il quale ha tenuto a precisare che il suddetto impiegato si era recato in un altro ufficio per dare supporto al collega venuto da fuori che aveva bisogno di indicazioni per avviare la sua attività lavorativa, peraltro indispensabile per avviare l’attività degli Specialisti del Poliambulatorio. «L’accusa rivolta al dipendente Veneziano, di aver abbandonato il posto di lavoro – ha dichiarato il sindacalista della Cisl FP precisando quanto era avvenuto – è falsa e destituita di ogni fondamento: l’impiegato, dando prova di generosità e di altruismo, si era infatti assentato per pochi minuti per supportare un collega in difficoltà. In ogni caso – ha ammonito Ramundo dopo aver precisato che nel frattempo le infermiere avevano raccolto le ricette e le impegnative e le avevano fatte trovare al dipendente appena ritornato al suo posto di lavoro – non deve passare il messaggio che presso il presidio sanitario di Trebisacce ognuno di noi è libero di fare quello che vuole, senza rispettare il proprio ruolo e le proprie mansioni». Comprensibile e legittima dunque la tensione per il disagio provocato agli utenti, ma questo ennesimo episodio di disservizio dovrebbe fungere da monito nei confronti di chi ha compiti di responsabilità aziendale e non si rende conto che il personale è insufficiente e va integrato con urgenza.

Pino La Rocca