Trebisacce-17/08/2018: San Rocco: Festa di mare e di popolo
TREBISACCE Si è rinnovato anche quest’anno, in occasione della sua festa in calendario il 16 agosto, l’oceanico incontro tra la folla dei suoi devoti e San Rocco, il Santo taumaturgo e pellegrino nato a Montepellier in Francia e venuto in Italia durante una grande epidemia per prestare soccorso e curare gli ammalati di peste. Un Santo caritatevole, dunque, un mirabile esempio di solidarietà umana e di carità cristiana, un Santo antico e moderno allo stesso tempo perché ha svolto la propria missione di carità nel segno del Volontariato divenendone un autentico precursore. Anche per questo San Rocco è venerato in tantissimi paesi e città dell’Italia e della Francia e in tantissimi paesi e città è stato scelto come Santo Protettore e come Protettore delle genti che vanno per mare. E Trebisacce, che ha un legame storico e consolidato con il mare e quindi un’antica tradizione marinara, non poteva non solennizzare la data del 16 agosto che la liturgia assegna al Santo venuto da Montepellier in Francia per prestare soccorso agli appestati dedicando a San Rocco una giornata intensa di eventi religiosi e civili, tra cui la tradizionale processione in mare aperto, contrassegnata da un carosello multicolore di barche al seguito della statua del Santo (nella foto). E proprio su questo aspetto, della carità e dell’altruismo di San Rocco che il Vescovo della Diocesi Mons. Francesco Savino, nel concelebrare con i parroci di Trebisacce la solenne liturgia eucaristica svoltasi tra una marea di devoti in piazza San Francesco sul nuovo Lungomare, ha incentrato la sua omelia sulla carità cristiana di San Rocco, mettendola in relazione con i sempre più frequenti rigurgiti di intolleranza verso il diverso da cui, purtroppo, come ha giustamente ricordato il Presule Cassanese, non sono alieni neanche tanti cristiani dalla fede tiepida che frequentano assiduamente le parrocchie e si battono il petto e poi sono più insofferenti di chi non è cristiano. Anche quest’anno la città di Trebisacce, come avveniva un tempo in cui i fedeli di San Rocco raggiungevano Trebisacce con i mezzi più disparati, dal treno e dai pulman via terra e dalle barche via mare, ha accolto e ospitato in tutta tranquillità e senza alcun incidente una marea di macchine che hanno trasformato il paese in un mega-parcheggio ed il Lungomare e la spiaggia in un’autentica Casablanca strapiena di colori, di suoni, di musica e di festa. Come è tradizione la statua del Santo, dopo la rituale processione per le vie del paese, è stata issata su una barca da pesca vestita a festa e, accompagnata da don Joseph Vanson parroco della Chiesa Madre dove viene custodita la statua e dalle autorità cittadine, è uscita in mare e, seguita da una teoria infinita di barche, ha compiuto un lungo tragitto lungo tutta la spiaggia per favorire l’incontro ravvicinato ed emozionante con i devoti DI San Rocco accorsi a Trebisacce da tutti i paesi del circondario, attratti dalla devozione al Santo e dai riti che accompagnano la sua festa, ma anche dal forte richiamo che è tornata ad esercitare da alcuni anni la cittadina jonica sia per la reiterata conquista della Bandiera Blu che per gli altri ambiti riconoscimenti. Anche quest’anno, nonostante il tempo non fosse dei migliori, si è parlato di oltre 40mila presenze tra residenti e ospiti venuti da fuori e che sono rimasti in città fino a tarda sera per assistere, naso all’insù, ai tradizionali fuori pirotecnici a mare che, dopo aver illuminato la notte dando vita a mille scie colorate, vanno a spegnersi tra le acque azzurre del “mare nostrum”.
Pino La Rocca