Trebisacce-28/08/2018: Festa di San Rocco:fuochi deludenti,monta la protesta

Festa S. Rocco
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TREBISACCE Festa di San Rocco: fuochi pirotecnici deludenti. Monta la protesta. Perché? Quali le ragioni che hanno portato tanta gente a lamentarsi ed a protestare? In realtà i fuochi d’artificio, che secondo la tradizione rappresentano la ciliegina sulla torta dei solenni festeggiamenti al Santo scelto come protettore delle genti che vanno per mare, quest’anno hanno deluso sia gli organizzatori, sia i trebisaccesi e sia le migliaia di devoti del Santo che il 16 agosto arrivano a Trebisacce per assistere allo spettacolo del corteo di barche che segue la statua del Santo in mare e si fermano in città fino a tarda ora per assistere ai fuochi pirotecnici sparati sulla spiaggia, gran parte dei quali finiscono in mare dopo aver disegnato nel cielo scie luminose e colorate. In realtà da qualche anno i fuochi tendono a ridursi sia come quantità che come qualità e ne ha preso atto lo stesso Comitato-Feste che però, da qualche anno, è costretto a organizzare il classico matrimonio… con i fichi secchi, perché le risorse sono sempre meno abbondanti, tanto che lo stesso Comitato-Feste della comunità parrocchiale “San Nicola di Mira” che ogni anno organizza la festa in onore di San Rocco non ci sta e, al fine di chiarire tutto e sgomberare il campo da ogni equivoco, d’intesa con il parroco della Chiesa Madre don Joseph Vanson, ha affisso alla bacheca della Parrocchia il resoconto dettagliato delle entrate e delle uscite relative alla festa di San Rocco. A ben vedere si tratta di un bilancio risicato nelle entrate e, di conseguenza, anche nelle uscite. Dal resoconto affisso in Chiesa risulta infatti che le offerte dei devoti in tutto ammontano a 4mila403,59 euro e le spese, specificate in dettaglio, ammontano a 3mila963,00 euro, con un residuo attivo di 440,59 euro. Le spese più consistenti sono: 2mila euro per i fuochi, 1.000 euro per la Banda Musicale, 420 euro per le immaginette, 257 euro per le tasse portuali, 160 euro per la Siae e 50 euro per le tasse alla Curia. Come si vede, si tratta di un bilancio risicato, che forse fa in conti anche con la prolungata crisi economica delle famiglie e che certamente non può contare su donazioni da parte di sponsor né di contributi da parte del Comune. Un bilancio che, comunque, in attesa di tempi migliori, non permette di largheggiare in nessun capitolo, a partire dai fuochi d’artificio che ne rappresentano la spesa più consistente.

Pino La Rocca