Rocca Imperiale-10/09/2018: Le “Emozioni” di Rocca Imperiale (di Daniela Ferraro).
Le “Emozioni” di Rocca Imperiale
di Daniela Ferraro.
Ci aveva promesso “emozioni” e ce le ha date…Giorno 31 agosto 2014 il Festival poetico “Il Federiciano”, organizzato dall’Aletti editore con il patrocinio del Comune di Rocca Imperiale, ha chiuso i suoi lavori (iniziati giorno 23) tra il plauso e la soddisfazione di tutti i partecipanti e degli spettatori ivi convenuti numerosi da ogni parte d’Italia. Dallo svelamento della stele poetica del vincitore del concorso di poesia tra i luminari del superbo centro storico all’incontro con Alessandro Quasimodo e alla gara estemporanea di poesia presso il Monastero dei Frati Osservanti, dalla processione laica attraverso le stradicciole lastricate del paese ai balli popolari accompagnati dalla musica, la manifestazione si è esplicata in un continuum di sorprese e stupori poetici che hanno ancora una volta animato il piccolo centro che di certo a merito viene ormai definito, grazie all’iniziativa annuale dell’Aletti, “il paese della poesia”. Tra le serate “di punta” della manifestazione, la semifinale e la finale del concorso “Cet Scuola autori di Mogol” svoltesi, la prima, a Rocca Imperiale Marina, la seconda sull’ampia terrazza del castello svevo di Federico II. Presente alla seconda serata, in qualità di Presidente di Giuria del concorso ed intervistato da Giuseppe Aletti, Mogol è apparso a tutti come concreto ricordo dei sogni, delle aspirazioni e degli entusiasmi dell’età giovanile cui i suoi testi, stilati assieme a Battisti, hanno fatto per tanti anni corona. “La poesia dev’essere un libero canto dell’anima”( scriveva Leopardi) e così pure la canzone, dice il maestro. Eliminiamo le parole difficili per farci semplici e spontanei interpreti non solo delle parole del cuore ma anche del mondo che ci circonda sul quale innalzare il nostro “canto libero”. Fervente emozione dei 10 finalisti al premio, lucido gaudio della giovane vincitrice e quindi, nell’aria, la musica e le parole dei successi Mogol-Battisti magistralmente interpretati dal cantante Alfonso Greco. Nel cielo notturno gravido di umidità, quei grandi occhi scuri contornati da bruni ricci ribelli: Lucio è lì con noi, accanto al suo amico di una vita a ricordarci che, anche non volendo, si può “ritornare a volare” come pure che, pur all’interno delle problematiche del mondo d’oggi, l’Amore può sempre restituirci l’”acqua azzurra, acqua chiara” dell’innocenza passata.
La serata si conclude, gli spettatori sciamano lentamente, in piccoli gruppi, verso l’uscita ma quella musica non sembra affatto essersi spenta: rimbalza, dal loro animo, contro le mura immobili del castello e le luci assonnate dei lunghi filari dei lampioni. Gli occhi quasi lucidi, un tenue sorriso…
”Tu chiamale, se vuoi, emozioni”!