PREMIO ALL’ECCELLENZA SICILIANA Il grande artista Renoir diceva: ”Se immersi nel silenzio si sente squillare il campanello, si ha l’impressione che il rumore sia più stridente di quanto lo sia in realtà. Io cerco di far vibrare un colore in modo intenso come se il rumore del campanello risuonasse in mezzo al silenzio”. Tutto ciò è quello che la grande…
COMUNICATO STAMPA COMUNE DI SAN BASILE SAN BASILE | IDENTITA’, TRADIZIONE E GASTRONOMIA PER FAR RIVIVERE IL CENTRO STORICO Il 12 agosto ritorna “La via dei supporti e degli antichi mestieri e sapori” uno degli appuntamenti piùattesi della programmazione estiva Un viaggio nel passato tra atmosfere senza tempo con la possibilità di visitare le antiche abitazioni del centro…
Bisignano (cs) –02/10/2018: Sequestrato impianto lavorazione inerti e produzione calcestruzzo. Era privo di autorizzazioni e esteso su area demaniale
Regione Carabinieri Forestale “Calabria”
Gruppo di Cosenza –
sequestro bisignano
Bisignano (cs) – Sequestrato impianto lavorazione inerti e produzione calcestruzzo. Era privo di autorizzazioni e esteso su area demaniale
COSENZA 2 ottobre 2018 – I militari delle Stazioni Carabinieri Forestale di Acri e Montalto durante una attività di controllo hanno posto sotto sequestro in località “Macchia Tavola- Fiume Crati” del Comune di Bisignano un impianto di lavorazioni inerti e produzione calcestruzzo senza le autorizzazioni previste per le emissioni in atmosfera. Inoltre si è accertato che il cantiere, ha interessato abusivamente una vasta superficie (circa 40.000 metri quadri) di area demaniale di proprietà dello Stato nei pressi del Fiume Crati dove si è anche accertato il prelievo furtivo, mediante un mezzo meccanico, di materiale litoide. Sempre all’interno del cantiere è stata rinvenuta un’area di circa 2000 metri quadri adibita a discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi e non. Tali rifiuti, derivanti da attività di demolizione edile, sono stati interrati, per una profondità di circa 2 metri, provocando un grave danno all’ambiente con possibile inquinamento delle falde acquifere e del suolo. L’area del cantiere, circa 70.000 metri quadri, è stata posta sotto sequestro e denunciato il proprietario per invasione di terreni pubblici dello Stato, furto di materiale litoide, discarica abusiva e violazione alla normativa sulla qualità dell’aria.
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