Italia-04/10/2018: LE STIGMATE D’ITALIA

Incappucciati

LE STIGMATE D’ITALIA

 

Mussolini, er cosiddetto “capoccione”, fece alcune fregnacce, è vero, tipo quella di accodarsi a quel deficiente psicopatico di Hitler, o di promulgare leggi razziali nei confronti di Ebrei che erano più romani di molti sedicenti romani.

Ma la storia va letta nel bene e nel male, e lui seppe ben dipingere la natura degli Italiani, sia nel vederseli quasi tutti, come al solito, appecoronati al suo seguito, sia nel definirli: un popolo di Santi, Navigatori e Poeti.

Certo, l’appartenenza ad una stirpe di navigatori, è stata un po’ incrinata dal comandante della Costa Crociere Concordia, Schettino, il quale, mentre il suo transatlantico evoluiva elegantemente sugli scogli dell’Isola del Giglio, intratteneva con squisita efficienza da latin lover (altra caratteristica italiana), una sua deliziosa ospite.

Ma sulla qualità poetica, niente da dire. Basta vedere lo stuolo di editori arricchiti dalle pubblicazioni a pagamento degli innumerevoli poeti nazionali.

Ma è sulla santità che vorrei soffermarmi. Nessun paese, nel mondo conosciuto, possiede la quantità di santi stigmatizzati del nostro.

Spesso nel posto sbagliato, è vero, visto che il supplizio romano prevedeva l’inchiodatura sul polso e non sul palmo, ma alcuni, strafacendo, se le sono viste spuntare anche sulle ginocchia. Abbinate a miracolose espressioni in lingue sconosciute, aramaico ecc., salvo che in una corretta lingua italiana (miracolo ormai sconosciuto ai più).

Ma questa partecipazione alle sofferenze della passione del Cristo da parte nostra, mi fa pensare ad altre adesioni future alle afflizioni nazionali.

Mi pare già di vedere Sant’uomini con le palme delle mani bruciate dalle peccaminose mazzette che hanno gettato la nazione nel baratro della povertà.

Od altri, vergognosamente segnati nel didietro dall’occupazione di poltrone di cialtroni degni di ben altre sedute.

Alcuni, meschini, mostreranno ustioni sul pollice e l’indice impugnanti la penna giornalistica mercenaria usata da molti per asservire il padrone di turno.

Sedicenti economisti produrranno reliquie di portafogli carbonizzati dal demonio.

E torme di pedofili protetti genereranno penitenti stigmatizzati con gli organi sessuali sanguinolenti.

Ma quelle più toccanti saranno le raccapriccianti piaghe, che ci mostreranno i santi che rievocheranno i tormenti dei tragici anni di Berlusconi e Renzi, sparse su tutto il corpo (e nelle parti intime davanti e didietro) e nell’anima, in angosciose processioni nelle quali, preceduti dagli inquietanti incappucciati, smaltiranno i nostri peccati insieme a penosi fustiganti.

Un mare di sangue e santità che ci farà scontare e perdonare le nostre miserie elettive.

Maurizio Silenzi Viselli