Rocca Imperiale-05/10/2018:”Anche Rocca Imperiale ha la sua bestia dormiente” (di Giuseppe Iannarelli)
Ho condiviso questo video ieri mattina su Fb, commentando “Anche Rocca Imperiale ha la sua bestia dormiente”. Nel giro di poche ore mi sono ritrovato il mio profilo tempestato di reazioni e condivisioni, attualmente 425 per 21000 visualizzazioni come potete vedere dallo screenshot estrapolato dal mio profilo, tanto che, potere del web é arrivato nelle mani di una delle più quotate testate giornalistiche nazionali, che ovviamente ne ha fatto un video reportage di una delle tante situazioni critiche causate dal maltempo che in queste ore sta imperversando su tutta la nostra regione. Ci tengo a precisare che non ho realizzato io il video e non so chi sia l’autore,. D’altro canto la mia condivisione che ha scatenato una reazione a catena su Fb, ed il mio incipit hanno dato spunto a La Repubblica per il titolo ed il piccolo trafiletto portando Rocca Imperiale sulla cronaca Nazionale. Devo dire, purtroppo con molto dispiacere, da parte mia, ma credo da parte di noi tutti Rocchesi e Calabresi in generale. Quanto sta accadendo in queste ore qui in Calabria, evidenzia in maniera drammatica ancora una volta, la fragilità di un territorio sempre più violato dalla mano dell’uomo ed indifeso difronte a questi eventi naturali di incontenibile portata e violenza. In maniera sciagurata, negli anni non si é tenuto conto della conformazione idrogeologica di questa regione, ricca di fiumi a carattere torrenziale che, dormienti “come dal mio commento” , possono apparire per lunghi periodi, a volte anche anni, quieti ed innoqui, in realtà sono come bombe inesplose che possono brillare in qualsiasi momento, con un minimo innesco. Quasi inconsciamente, siamo talmente abituati a vedere gli alvei di questi fiumi, secchi al punto di confonderli e considerarli uguali all’ambiente circostante, non fosse che, si distinguono per il loro letto pieno di ciotoli e ghiaia trascinati dall’impeto delle acque. Tutto questo ci disinibisce a punto tale da considerare questi alvei secchi come un qualsiasi altro ambiente, tanto da praticarli nei periodi di secca, per qualsiasi tipo di attività, dal normale transito fino a costruire strade di fortuna, capannoni o addirittura abitazioni in quegli spazi prossimi agli alvei, che ci arroghiamo di aver strappato alla natura. Ma non é cosi, quando meno ce lo aspettiamo, la natura ritorna iimpetuosa e violenta a rivendicare i suoi spazi e, l’uomo non può far altro che assistere inerme ed impotente, dinanzi alla disfatta della sua presunzione ed arroganza. Ieri a Rocca Imperiale, la bestia dormiente si è risvegliata senza preavviso e, per fortuna Dio ha voluto che non ci fossero drammatiche conseguenze per l’uomo, ma al trove in Calabria non é stato così. Oggi la nostra Regione piange una giovane mamma ed i suoi due figlioletti, uno di sette ed uno di due anni, di cui, un altro fiume, un altro mostro dormiente ha divorato le tre giovani esistenze, voglio precisare che del piccoletto, non si é ancora trovato il corpicino, quindi ufficialmente disperso, Dio voglia sia così!.
Dobbiamo imparare a convivere con la natura ed a non invaderne i suoi spazi, questi eventi climatici sono in gran parte causa della sciagurata opera dell’uomo e, non è giusto che paghino per questo, vittime innocenti.
Giuseppe Iannarelli