Italia-14/10/2018: RAPPORTO TRA INFLAZIONE E POVERTÀ ED ARMA DELLO SPREAD

Povertà assoluta Italia

RAPPORTO TRA INFLAZIONE E POVERTÀ ED ARMA DELLO SPREAD

 

L’Italia, con il suo debito pubblico di 2.302.340.000.000 miliardi di euro (che cresce anche mentre sto scrivendo la cifra), ha un rapporto Debito/Pil  del 130,8%.

Ma il pianeta terra ha uno spaventoso rapporto Debito Globale/Pil del 318%.

Il motivo dell’esistenza di tale mostro economico è quello dell’abnorme emissione di moneta carta straccia da parte di tutte le banche centrali mondiali.

Vi chiederete allora: come mai l’inflazione non sale di conseguenza?

Perché con politiche di aumento del numero di poveri e di afflussi d’immigrati nelle nazioni più ricche, si crea un disagio diffuso, che abbassa la domanda, ed impedisce l’inflazione.

Ecco perché chiunque tenti di ridurre la povertà o l’emigrazione viene attaccato dal “sistema” che gode di quella ricca immissione monetaria.

Quindi il “sistema” non combatte l’aumento del debito, della povertà e dell’immigrazione, anzi, la Bce, ad esempio, ha sostenuto i governi di sinistra italiani, che viaggiavano in quella direzione, acquistando titoli del suo debito e tenendo basso lo Spread.

Oggi il “sistema” si scaglia contro la politica dell’attuale governo italiano perché persegue una politica di riduzione della povertà e dell’immigrazione (che ci riesca o meno).

Il metodo, oltre che con le minacce, è quello dell’aumento dello Spread, che renderebbe impossibile il già insostenibile pagamento di una media di 68 miliardi l’anno d’interessi sul debito.

Altri elementi che “finanziano” questa mancata inflazione sono i macchinari e le intelligenze artificiali che si sostituiscono all’uomo, creando disoccupazione e nuova povertà, ed i bassi costi della manodopera umana sfruttata in alcuni paesi, oltre, non ultima, la creazione di una cultura “alta e specializzata” riservata a pochi, ed un’ignoranza diffusa propinata a molti.

Non so quando, come e perché ci sarà il punto di rottura ed il collasso del “sistema”, ma una cosa è certa: ci sarà. E non sarà indolore per nessuno.

Maurizio Silenzi Viselli