Torre di Albidona- 27/10/2018: Italia Nostra a tutela dei Paesaggi Sensibili

 

Torre di Albidona: 27/10/2018

Italia Nostra a tutela dei Paesaggi Sensibili

 

Iniziativa ben riuscita quella organizzata da Italia Nostra e vissuta nel pomeriggio in località Torre di Albidona. L’Arch. Angelo Malatacca, presidente della locale Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione e Segretario del Consiglio Regionale della Calabria di Italia Nostra, ha inteso organizzare una visita alla Torre di Albidona e alla Piana degli schiavi che rientra nel programma della VI Campagna Nazionale dei Paesaggi Sensibili di Italia Nostra. L’appuntamento per le ore 15,00 alla Torre di Albidona ha visto un bel gruppo di interessati presenti e puntuali. Angelo Malatacca nel ringraziare tutti gli intervenuti come segno di amorevole accoglienza ha voluto donare a tutti la borsa di Italia Nostra che raffigura l’iniziativa “Paesaggi Sensibili”. Angelo Malatacca ha subito spiegato al gruppo che:” Il nostro compito non si esaurisce nel salvare dall’abbandono e dal degrado monumenti antichi, bellezze naturali; Italia Nostra persegue un nuovo modello di sviluppo, fondato sulla valorizzazione dell’inestimabile patrimonio culturale e naturale italiano, capace di fornire risposte in termini di qualità del vivere e di occupazione. Spero che queste iniziative possano sensibilizzare i cittadini sull’importanza della tutela del paesaggio: un bene che è tutto intorno a noi e di cui non ci accorgiamo finché non viene irrimediabilmente compromesso da qualche scriteriata opera o intervento umano”. Da qui ha invitato il gruppo a visitare l’interno della Torre di avvistamento, grazie alla gentile concessione del proprietario Avv. Rinaldo Chidichimo. L’interno della Torre è stata per molti una piacevole sorpresa e ognuno ha voluto cogliere qualche particolare con qualche scatto fotografico. In particolare Giuseppe Genise, con la passione nel cuore dell’arte fotografica, ha voluto immortalare diversi momenti e situazioni di interesse artistico-storico. Attraverso una scaletta a chiocciola il gruppo si è portato sul terrazzo della Torre ed è stato gioco forza godere di un panorama stupendo da fare invidia al mondo intero. Dall’alto della Torre il cultore della fotografia Genise ha indicato la Piana dei Monaci, la Piana degli Schiavi, località Maristella e volgendo lo sguardo verso il mare ha raccontato che i Saraceni erano soliti fermarsi in zona “Vortice” perché vi era una sorgente di acqua “conosciuta con il nome “Avena” e lì riempivano i loro recipienti per la scorta d’acqua durante la navigazione. La Piana dei Monaci, ha ricordato il Genise, si chiama così perchè il posto era frequentato da Monaci Bizantini. Terminata la visita alla Torre, il gruppo ha accettato l’invito per un secondo obiettivo: La Piana degli Schiavi. Durante il percorso si notavano dei ripetuti scatti fotografici della Signora Urbano Anna Lucia ed è venuto fuori che anche lei, con il marito Genise, condivide l’interesse per la fotografia. La Signora Urbano ha inteso informare l’attento gruppo che con Italia Nostra hanno attivato un “Archivio Fotografico” dove ogni persona può contribuire a impreziosire lo spazio con delle foto che parlano della memoria storica del proprio paese che è a disposizione delle future generazioni. A fare eco Giuseppe Genise che ha aggiunto:” Nel prossimo mese di novembre inizierà il corso di fotografia che si terrà nella sede Italia Nostra, nei locali della Stazione Ferroviaria, che ha già registrato un notevole successo lo scorso anno”. E nel gruppo si notavano insegnanti che hanno proposto delle ricerche sui beni culturali del territorio, artisti che facevano notare le bellezze paesaggistiche, qualcuno ha fatto notare la presenza della “Cicoria” e di qualche fungo e ancora imprenditori,rappresentanti di associazioni culturali,ecc.  Insomma non è mancato il momento di sana socializzazione che unito al momento culturale ha creato un mix di piacevole partecipazione per tutti. E soprattutto è stata condivisa l’idea che amare il proprio territorio significa anche contribuire a tutelarlo perché “paesaggi sensibili” significa “fragili” è perciò occorre proteggerli.

Franco Lofrano

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Giuseppe Genise
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