Trebisacce-27/10/2018: Italia Nostra in difesa del territorio
TREBISACCE Italia Nostra impegnata a difendere i “paesaggi sensibili” sempre più sotto l’attacco del cemento e della cosiddetta civiltà dei consumi. Il 20 ottobre scorso Italia Nostra ha infatti avviato su tutto il territorio nazionale la “Campagna dei Paesaggi Sensibili” nata per sensibilizzare i cittadini sul valore del Paesaggio. Quest’anno la campagna è dedicata a “Paesaggi pianificati e partecipati”. Al fine di poter sensibilizzare i cittadini sull’importanza della tutela del paesaggio come bene comune che è tutto intorno a noi e di cui non ci accorgiamo finché non viene irrimediabilmente compromesso da qualche scriteriata opera o intervento umano, la Sezione di Trebisacce di Italia Nostra, in concomitanza appunto con la VI Campagna Nazionale dei Paesaggi Sensibili di Italia Nostra, promuove l’iniziativa sul tema “Paesaggi dell’Alto Jonio – Il paesaggio tradito”. Secondo il presidente della Sezione Arch. Angelo Malatacca le risorse culturali e naturali diffuse nell’Alto Jonio hanno reso la Calabria una delle terre più importanti nella storia del Mediterraneo. Nonostante l’importanza storica alle spalle, la condizione precaria di tali risorse è però l’espressione più evidente di un lento processo di degrado e di distacco culturale, dovuto spesso all’abbandono e aggravato dalla mancanza di risorse umane e finanziarie sufficienti. «Dalla tradizione al tradimento – ammonisce il Presidente Malatacca – il passo è breve, talvolta impercettibile. L’orizzonte panoramico della nostra cultura può infatti essere sfregiato in uno spazio di tempo minimo. Gli sfregi attraverso grandi interventi, negano la leggibilità del mondo, cancellando ogni identità culturale e naturale». Secondo l’Arch. Malatacca si tratta di «interventi che annullano la visibilità del territorio, la cultura, la qualità della vita, la sacralità etica ed estetica del mondo, modificando la stessa esistenza umana con luoghi caratterizzati dall’assenza di vita sociale in quanto privi di progettualità. Eppure i paesaggi sono ambiti complessivi della vita umana ed esprimono la sua essenza qualitativa. Osserviamo invece ciò che siamo stati capaci di fare nel bene e nel male con le connesse modificazioni socioculturali. Ecco perché la devastazione di un luogo, talvolta suggerita da un presunto miglioramento della vita sociale ed economica delle popolazioni, dal cosiddetto benessere della globalizzazione a scapito dell’identità dei luoghi, turba l’equilibrio naturale modificando così la vita quotidiana della gente». Pino La Rocca