Sibari-30/10/2018: Daniella (di Alfredo Bruni)
Daniella
è morta anche lei
anche lei
che aveva un cappotto
rosso come il sangue e le rose
e una maglietta
grigia
come il cielo d’inverno.
a nulla è servito
il nostro discutere denso
il nostro dibattere altrove
il nostro invocare gli dèi.
gli dèi
di ogni patria
e nazione e continenti
sterminati
come galassie infinite
mondi obliqui
senza inizio
e senza neanche una fine.
ho sfidato il drago oppressore,
lasciale almeno
il suo cappotto rosso
che aveva da Natale.
lasciale almeno quello
che la fa sentire bella
nel deserto
popolato di serpenti
e di auto distratte
e prepotenti.
la mia arma
era
era
era
era troppo debole
contro la sua bocca
che sputava fuoco
e morte.
l’ho rapita lo stesso
l’ho portata dal medico
le ha tasfuso sangue umano
il suo l’aveva perso,
perso per strada
per fecondare fiori
e germogli di vita.
aveva bisogno di trasfondere
amore
ma la sacca arrivò
tardi, tardi, tardi,
troppo tardi
o doveva andare
così, come certe cose
che chiamiamo destino,
almeno
ci fosse stata una fata!
ora viaggia su una zattera
di legno, canne
e di bambù
verso un luogo
che non so.
torno adesso
da Cosenza
e se
la storia fosse stata diversa
la zattera ora
solcherebbe il fiume rosso
sotto il cielo che guarda
e non sorride più,
vuota
come un guscio
un guscio senza frutto amaro
vuota e digiuna
vuota e inutile
vuota
e dipinta tutta d’azzurro
e con qualche striatura
rubata alla luna.
(Sibari 27 ottobre 2018)
Alfredo Bruni