Alto Jonio-15/01/2019: Nevicate abbondanti:problemi vecchi e nuovi
ALTO JONIO La neve caduta abbondante nei giorni scorsi su tutti i paesi montani si è sciolta ed è andata via lasciando in dotazione gli effetti benefici della neve ma anche i disagi e i problemi di sempre, a cui quest’anno si sono aggiunti ulteriori problemi e disagi. A partire dall’isolamento che colpisce i centri montani più interni collegati tra loro e con la Litoranea dalle sole strade Provinciali che, coprendosi di neve e ghiaccio, rendono isolati e inaccessibili i paesi anche a servizi essenziali come il Pronto Soccorso. Ma quest’anno il problema è stato ancora più grave e più prolungato: mentre negli anni scorsi gli spazzaneve della Provincia che abitualmente stazionano sul posto sono entrati subito in azione, quest’anno, nonostante le sollecitazioni dei sindaci, si sono fatti attendere e in alcuni paesi, vedi Castroregio e Farneta, sono arrivati abbastanza in ritardo. Pare, si dice, perché la Provincia, a causa della conclamata insufficienza delle risorse che accorcia sempre più… la coperta, le ditte private che forniscono il servizio non sono state pagate di tutte le spettanze arretrate. Ecco allora che i Comuni, oltre ad affrontare ed a risolvere le emergenze sulle strade rurali ed intercomunali con i pochi mezzi di cui dispongono, sono stati costretti a vicariare anche i servizi di competenza della Provincia. E’ successo così che qualche contrada più periferica si è trovata in enormi difficoltà. E’ quanto ha lamentato il giovane imprenditore della Masseria-Agriturismo “Predicatore” di Albidona, Matteo Gatto, che se l’è presa con l’amministrazione comunale del suo comune che, a suo dire, «si è mossa come sempre nelle vicinanze e nei dintorni del paese dimenticandosi nuovamente e per l’ennesima volta dell’esistenza della mia azienda che, come è noto, sorge a1000 metri sul livello del mare, con le conseguenti difficoltà causate dalla strada sotterrata dalla neve e dal freddo polare che fa ghiacciare anche l’acqua della condotta comunale. Questo succede – ha precisato il giovane imprenditore Matteo Gatto che ha il merito di aver coraggiosamente ammodernato e rilanciato l’azienda paterna – perché, a distanza di circa 2 anni, un tratto di circa 15 metri della condotta comunale dell’acqua potabile è rimasto ancora in superficie e non interrato nonostante i continui solleciti. Ma oltre a questo, – ha aggiunto il giovane titolare della Masseria Predicatore chiedendosi come mai questa cosa si ripeta – appena dopo la nevicata, ho fatto richiesta al Comune di avere del sale per eliminare il ghiaccio ma – conclude con una sottile ironia Matteo Gatto – neanche su questo versante ho avuto risposte. Eppure non mi sembra di aver chiesto cose che non appartengono a noi umani».
Pino La Rocca