Trebisacce-22/01/2019: Apertura Ponte Saraceno:se ne parla a maggio

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TREBISACCE Ponte sul torrente Saraceno: se tutto va bene, per terminare i lavori e ripristinare la circolazione veicolare, ci vuole il mese di maggio, e comunque non prima della stagione estiva. Questo è quanto ha assicurato l’ing. Claudio Le Piane Dirigente del Settore Viabilità e Manutenzione della Provincia di Cosenza intervenuto all’incontro promosso dall’amministrazione comunale di Trebisacce per fornire risposte e per tacitare le incalzanti proteste degli utenti della strada ed in particolare agli operatori economici e commerciali che si sentono fortemente danneggiati dal blocco del traffico sulla Provinciale 253 che collega Trebisacce e Villapiana. All’incontro, coordinato da Andrea Mazzotta responsabile della comunicazione istituzionale, oltre all’ing. Le Piane e ad un folto numero di cittadini di Trebisacce e Villapiana, hanno preso parte i sindaci di Trebisacce Franco Mundo, di Villapiana Paolo Montalti, il Delegato al Commercio Mimmo Pinelli, il presidente dell’Assopec Andrea Franchino e diversi amministratori dei due comuni. Quello che comunque ha fatto discutere finora e trovato ampia diffusione sul web, è il fatto che la chiusura del ponte è avvenuta nel mese di novembre e che, a distanza di circa tre mesi, nonostante sia stato aperto il cantiere, i lavori non sono mai iniziati. «I commercianti sono veramente arrabbiati – hanno sostenuto all’unisono sia Mimmo Pinelli che Andrea Franchino – perchè lamentano una riduzione degli incassi del 30-40%. Condividiamo – hanno aggiunto i due facendosi interpreti della rabbia dei commercianti – le preoccupazioni per la sicurezza pubblica, perciò esigiamo impegni e risposte precise circa i tempi previsti per la messa in sicurezza e la riapertura del ponte». E’ quindi intervenuto il sindaco Franco Mundo che, dopo aver rilanciato le tesi di Pinelli e Franchino, ha fatto la cronistoria di un intervento fortemente sollecitato dal Comune di Trebisacce e gravemente in ritardo rispetto a dicembre 2016 allorquando la Provincia ha finanziato per 200mila euro il restauro conservativo del ponte i cui lavori, anche a causa delle lungaggini burocratiche, sono stati consegnati a ottobre 2018 a un’impresa di Crotone. «Capisco le preoccupazioni e le ansie di chi dal fermo dei lavori ha subito seri danni economici ma sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini non si scherza. Il fatto – ha aggiunto il primo cittadino confidando di aver litigato con i tecnici della Provincia – è che nella fase di avvio dei lavori sulla struttura portante del ponte sono state riscontrate criticità impreviste che hanno costretto i tecnici a sospendere i lavori ed a commissionare analisi più approfondite attraverso prove statiche e di carotaggio che hanno allungato i tempi. Tempi che potrebbero anche allungarsi perché, essendo un’opera realizzata più di 70 anni orsono è sottoposta a vincolo da parte della Sovrintendenza». Dopo il sindaco di Villapiana Paolo Montalti che ha ribadito le sollecitazioni a fare presto e fatto presente che a Villapiana è stato convocato un Consiglio Comunale tematico, è quindi intervenuto l’ing. Le Piane che, con sobrietà e con dovizia di dati, ha esposto la cronologia degli adempimenti effettuati finora. Ha quindi spiegato il motivo dei ritardi e le fasi attraverso cui si dovrà procedere per mettere in sicurezza le due travi portanti che assicurano stabilità al ponte. «Le prove di carotaggio che ci sono state consegnate il 15 gennaio, – ha rivelato il Dirigente Le Piane – dicono che il calcestruzzo non è molto degradato ma, in base alla normativa vigente, è necessario realizzare “la staffatura” di resistenza al taglio prima di presentare il progetto al Genio Civile». Nel frattempo, sempre secondo quanto ha dichiarato il tecnico della Provincia, l’impresa potrà avviare i lavori che comunque, nel rispetto anche dei tempi di maturazione del cemento, non potranno concludersi prima del mese di maggio 2019». La parola è quindi passata ai cittadini presenti: «Puntelliamo il ponte e nel frattempo lo apriamo al traffico! Realizziamo un percorso alternativo nel letto del torrente! Rendiamo meno disagevole l’attuale percorso alternativo che risulta pieno di buche e privo di segnaletica e di illuminazione! Sospendiamo, almeno per i prossimi mesi, tutti gli autovelox disseminati sulle strade parallele! Diamoci da fare, non perdiamo altro tempo, altrimenti bisognerà predisporre un risarcimento ai danni che stanno subendo le attività commerciali!». Queste alcune delle proposte-provocazioni venute dalla platea a cui l’ing. Le Piane ha risposto puntualmente e pacatamente, senza però sottacere le responsabilità che ricadono sui tecnici nei casi in cui un ponte crolla provocando seri danni all’incolumità pubblica, come del resto sta avvenendo in tutta Italia anche a causa della vetustà e del mancato controllo dei ponti.

Pino La Rocca