Alto Jonio-24/01/2019: Voto alla Provincia: è d’obbligo fare rete

ALTO JONIO Esattamente tra un mese, cioè domenica 24 febbraio 2019, sono in calendario le elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale che, trattandosi di elezioni di secondo livello, vedranno accostarsi alle urne tutti gli amministratori comunali dei 150 comuni della Provincia. Si tratta in realtà di un piccolo antipasto rispetto alle diverse consultazioni elettorali che inizieranno in primavera (26 maggio) con le Europee e le Amministrative previste in tantissimi comuni della Calabria (ben 8 nel solo Alto Jonio) e che si concluderanno in autunno con le Regionali. Come si stanno preparando, si chiedono tanti cittadini consapevoli della dispersione di voti registratasi nel 2014 che ha lasciato senza rappresentanza tutta la fascia jonica, sindaci ed amministratori di Maggioranza e di Minoranza? Ci sarà un minimo di concertazione o si andrà a votare con il pizzino in tasca, magari suggerito dal proprio referente politico come è avvenuto l’ultima volta? Vero è che le Province, attraverso la discutibile Legge Delrio, sono state sostanzialmente depotenziale e lasciate senza soldi e in braghe di tela, ma è meglio averlo un guardiano in casa che lasciare la porta spalancata e senza custodia. Intanto il presidente Franco Iacucci sindaco di Aiello Calabro, che resta in carica per altri due anni in quanto eletto nel 2017, nei giorni scorsi ha provveduto a indire le elezioni di 16 componenti del Consiglio Provinciale e le operazioni di voto si svolgeranno dalle ore 8:00 alle ore 20:00 nella sede della Provincia di Cosenza. Secondo la procedura prevista, il prossimo passaggio sarà l’individuazione del corpo-elettorale, per cui i Segretari comunali devono comunicare alla Provincia l’elenco degli aventi-diritto e, a seguire, ci sarà la pubblicazione del numero degli aventi-diritto e la presentazione delle liste. L’elezione avviene attraverso un voto “ponderato”, cioè che il voto pesa di più o di meno a seconda della fascia di popolazione a cui appartengono i singoli comuni. E’ chiaro che il voto di un consigliere comunale di Castroregio (400 abitanti) non può avere lo stesso peso specifico di un consigliere del comune conurbato di Corigliano-Rossano (80mila abitanti), proprio per questo i Comuni dell’Alto Jonio, tutti medio-piccoli, hanno il dovere di non andare alla spicciolata come avvenuto nel 2014 ma fare massa critica per eleggere un proprio rappresentante. La lezione, in questo senso, è venuta dal piccolo comune arbëreshe di San Basile che, attraverso una lodevole strategia politica condivisa dai comuni del Pollino, è riuscito ad avere quale rappresentante in consiglio il proprio sindaco Vincenzo Tamburi. Al contrario di quanto è avvenuto nell’Alto Jonio laddove, a causa di un voto telecomandato dall’alto, di veti incrociati e di piccole gelosie personali, non è stato eletto nessuno e il sindaco di Villapiana Paolo Montalti, sebbene con la nomina di assessore in pectore, nell’Alto Jonio non ha ricevuto i voti che gli erano stati promessi ed è rimasto fuori per un solo voto. Cosa, questa, che ha lasciato strascichi e ferite ancora non rimarginate. L’occasione è buona, dunque, per capitalizzare gli errori e cercare di evitare la frammentazione politica e la dispersione delle energie di cui possono disporre, in questa come nelle occasioni che verranno, i ben 17 comuni dell’Alto Jonio.

Pino La Rocca