Trebisacce/Villapiana-24/01/2019: Ponte Saraceno:bene pubblico da maneggiare con cura
TREBISACCE Ponte sul Saraceno: accelerare il più possibile l’inizio e la conclusione dei lavori per ripristinare la viabilità sulla ex 106 oggi Strada Provinciale 253, ma anche per salvaguardare e mettere in sicurezza un manufatto che, oltre ad avere un notevole valore storico-monumentale come modello di ingegneria tipica dell’era del fascismo, sopporta il peso della condotta dell’Eiano saldamente aggrappata alle travi portanti e veicola inoltre, sul suo lato-nord, i cavi della linea dei telefoni di Stato. Il ponte sul Saraceno, alla pari degli altri due che sorgono nel territorio di Villapiana, non è ovviamente paragonabile al Colosseo nè alla Cattedrale di Noto ma, con riferimento al periodo in cui è stato realizzato, dobbiamo convenire che si tratta di un prezioso bene identitario. Anche per questo, altro che demolirlo, come ha improvvidamente suggerito qualcuno, bisogna invece recuperarlo al più presto e custodirlo gelosamente come del resto merita un bene pubblico. La legge dello Stato infatti prevede che dei beni e delle opere pubbliche che abbiamo compiuto il 70esimo anno di vita, prima di metterci mano, si debba verificare il loro interesse culturale e paesaggistico. In realtà viene davvero difficile ai non addetti ai lavori capire e condividere l’interesse culturale di un ponte realizzato in calcestruzzo e ferro e non in marmo o in bronzo, ma basta farsi un giro sul web per guardarlo con un occhio diverso e per assimilare la sua struttura, con un lieve accenno al tondo e alla leggerezza delle linee curve, alla tipica ingegneria del trentennio fascista. Del resto di ponti disegnati nello stesso modo ce ne sono parecchi, soprattutto in Sicilia e in Calabria, laddove proprio in quel periodo sono state realizzate le prime strade carrabili. Tra cui, appunto, la S.S. 106. Il più vicino all’Alto Jonio è quello sul fiume Trionto che, come è noto, è stato sostituito dall’Anas con un altro cavalcavia più largo, ma l’austero ponte sul Trionto rimane saldamente al suo posto, come del resto si conviene a un testimone del tempo. Si tratta dunque di un bene storico da…maneggiare con cura che comunque, nonostante la sua acclarata “importanza storica” per lunghi anni non è stato oggetto di alcuna manutenzione, né ordinaria né straordinaria. Nonostante questo, i pilastri affogati nel letto del tumultuoso Saraceno hanno sopportato le piene del torrente e resistito per più di 70 anni. Il cemento però,esposto alle intemperie, alla salsedine e all’incuria degli uomini, è andato in frantumi scoprendo il ferro che mostra tutta la debolezza di una struttura che esibisce le sue “interiora” come fossero nervi scoperti. «Faremo il più presto possibile, – ha assicurato ai preoccupati e trepidanti cittadini l’ing. Claudio Le Piane Dirigente del Settore Viabilità e Manutenzione della Provincia di Cosenza – cercheremo di velocizzare le pratiche burocratiche e per il mese di maggio ci impegniamo a ripristinare la viabilità». Da parte loro i sindaci di Trebisacce Franco Mundo e di Villapiana Paolo Montalti, dopo aver incassato le rassicurazioni dal rappresentante della Provincia, hanno assunto l’impegno «di vigilare sui tempi concordati nel corso dell’assemblea popolare, al fine di evitare che i tempi ipotizzati, non certo brevi, non si allunghino ulteriormente. Da parte nostra – hanno dichiarato all’unisono i due sindaci – non possiamo che esprimere massima solidarietà nei confronti di tutti coloro che stanno vivendo questo disagio, ben consapevoli che la sicurezza è la bussola che deve indicarci la rotta da seguire nel nostro agire. Nel frattempo – hanno concluso Mundo e Montalti – cercheremo in tutti i modi di collaborare con la Provincia di Cosenza, facendo tutto ciò che è nelle nostre possibilità, per ridurre al massimo i tempi indicati».
Pino La Rocca