Trebisacce-11/02/2019: SOTTOSCRITTA CONVENZIONE CON L’UNIVERSITÀ DI BARI E ARSAC PER LA CARATTERIZZAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DEL BIONDO TARDIVO DI TREBISACCE
Antonella Acinapura
COMUNICATO STAMPA – SOTTOSCRITTA CONVENZIONE CON L’UNIVERSITÀ DI BARI E ARSAC PER LA CARATTERIZZAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DEL BIONDO TARDIVO DI TREBISACCE
Un importante capitolo della storia del Biondo Tardivo – Arancia tipica e autoctona di Trebisacce, è stato scritto nei giorni scorsi. Grazie al lavoro posto in essere dalla delegata all’Agricoltura Antonella Acinapura, è stata siglata un’importante convenzione tra il Comune di Trebisacce, l’Università di Bari, col Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia” e L’ARSAC (Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese).
La convezione si pone come obbiettivi inerenti al Biondo Tardivo una selezione genetico-sanitaria, la caratterizzazione morfo-fisiologica e molecolare, la valutazione dello stato sanitario, l’eventuale risanamento della pianta, la realizzazione di un campo di confronto varietale ed infine l’elaborazione delle schede varietali e del dossier per la richiesta di iscrizione al Registro Nazionale delle Varietà delle piante da frutto.
Questi importanti passaggi rappresentano tappe fondamentali per qualsiasi progetto legato alla crescita e alla valorizzazione del Biondo Tardivo. All’incontro finalizzato alla firma della convezione hanno partecipato, insieme al sindaco Franco Mundo, alla delegata Antonella Acinapura e ad alcuni componenti dell’amministrazione comunale, il Prof. Vito Savino, Dipartimento Scienze del Suolo della Pianta e Degli Alimenti dell’Università di Bari, il Dott. Pasquale Venerito, il Dott. Vincenzo Roseti CRSFA (Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia), il Dott. Fabio Petrillo Responsabile attività ARSAC, il Dott. Mimmo Adduci, responsabile dell’Arsac per l’iniziativa e il Dott. Vincenzi, Presidente del Consorzio Irrigazione Giardini di Trebisacce.
La sottoscrizione dell’importante accordo porterà nelle prossime settimane alla nascita di un “Campo Catalogo”, nel quale alcune piante della preziosa varietà d’arancia saranno sottoposte ad esami e accertamenti sanitari di tipo sierologico, molecolare e biologico. Al termine di queste analisi si procederà, se opportuno, ad un risanamento della pianta, condizione fondamentale per un processo di commercializzazione e sana riproduzione, soprattutto per la vendita attraverso i vivai.
Inizia dunque un nuovo percorso per il Biondo, mai intrapreso prima, la cui prima tappa, già attualmente in corso, consta dell’Iscrizione nel registro nazionale delle varietà delle piante da frutto.
La delegata all’agricoltura Antonella Acinapura, che sta lavorando incessantemente e con passione a diversi progetti legati al rilancio e alla cura del Biondo di Trebisacce ha dichiarato:
“Oggi è stata scritta una pagina importante per il futuro del nostro ‘Biondo Tardivo di Trebisacce‘, dando vita ad un processo che apre la strada ad un progetto di salvaguardia e valorizzazione di un prodotto dalle eccellenti qualità organolettiche che non può e non deve essere dimenticato. Grazie alla qualificata collaborazione ed operatività dell’ Istituto di ricerche Basile Caramia di Locorotondo, all’Università di Bari e all’Agenzia regionale di sviluppo agricolo di Calabria, abbiamo dato l’avvio all’iscrizione del Biondo nel registro varietale nazionale e inizierà un procedimento di risanamento varietale partendo dai campi migliori, per poi poter moltiplicare e diffondere piante madri sane con prodotti di buona qualità per il mercato. Stiamo già lavorando ad una serie di azioni di promozione del prodotto che valorizzino i suoi punti di forza permettendo a tutti di conoscerne la bontà. È un percorso, complesso, articolato che richiede da parte di tutti attenzione e impegno, ma col sindaco Franco Mundo, nel quale ho trovato immediatamente sostegno e una condivisione di intenti, siamo intenzionati a non fermarci, perché finalmente riteniamo di aver dato il via al giusto processo per la necessaria valorizzazione che un’eccellenza come il Biondo Tardivo merita”.