A proposito della funzione etica e sociale della pena … . III incontro de La Macina del Pensiero. Deum et animam scire cupio. Nihil amplius? Nihil omnino. L’intelligibilità di Dio nella riflessione scolastica (Prefazione di Giovanni BRANDI CORDASCO SALMENA al mio Il Fuoco della Ragione). … per quod quis peccat per idem punitur; malum passionis propter malum actionis: ad asserti apparentemente perfetti, già consacrati nel Taglione e riscontrati dal paolino stipendium peccati mors est, ne seguono altri, di matrice diversa ma pure giustificabili. Platone fa dire all’astuto Protagora, nemo prudens punit quia peccatum est sed ne peccetur e Seneca fa sua la verità del falso Sofista. Asserti tutti che rischiano però di rimanere vuoti e senza senso. La pena per castigare il colpevole o per tutelare le vittime, fungendo da esempio, affinché la cosa non si riproponga? Comunque si pensi, il ragionamento soffre di gravi aporie; aporie delle logiche immanenti … ; dice bene Paul Ricoeur che non ne identifica il nesso onde nel pensiero del principio supremo della retribuzione, è proprio quel per idem a risultare impossibile; riguardo invece le forme più comuni della giustificazione relativa e cioè della prevenzione, è sempre dietro l’angolo il rischio di un terrorismo penale che ben sa chi ha sperimentato i gulag o i campi di sterminio; e persino l’emenda consacrata in molte delle nostre costituzioni moderne, postula un paternalismo dello Stato e una crisi della certezza del diritto che spesso soccombe dinanzi ad atteggiamenti generali del mondo penale che si inturgidano surrettiziamente di cariche teologiche non loro … .(Bruno Mandalari)