CORIGLIANO-ROSSANO-10/05/2019: Il Consiglio di Stato escude 5Stelle dalla competizione elettorale
CORIGLIANO-ROSSANO Il Consiglio di Stato ha rigettato il Ricorso presentato dal Movimento 5 Stelle che non potrà dunque prendere parte attiva alla competizione elettorale in programma domenica 26 maggio. Ne hanno dato notizia gli avvocati Gaetano Parise e Claudio Roseto del Foro di Castrovillari e con Studio in Roseto Capo Spulico e Trebisdacce patrocinatori del Ricorso presentato dal Movimento 5Stelle avverso alla ricusazione della loro Lista a causa di vizi formali. Il Movimento 5 Stelle di Corigliano-Rossano, secondo quanto si legge nella nota-stampa diffusa dai due Avvocati, ha conferito loro pieno mandato per proporre appello, dinanzi al Consiglio di Stato, avverso la sentenza del TAR di Catanzaro avente ad oggetto la reiezione del Ricorso presentato al Tar avverso alla ricusazione della Lista con cui il Movimento 5 Stelle intendeva partecipare alle elezioni amministrative del comune di Corigliano-Rossano. «Abbiamo informato i componenti del suddetto movimento politico – si legge testualmente nella nota – che, purtroppo, vi erano pochissime possibilità di ottenere la riforma della statuizione del Giudice Amministrativo catanzarese, alla luce di un orientamento giurisprudenziale costante e contrario da parte dei Giudici di Palazzo Spada. Ciononostante, – si legge ancora – atteso il forte desiderio di giustizia sostanziale da noi condiviso con gli attivisti del movimento politico in discorso, abbiamo appellato, in tempi strettissimi (praticamente in un giorno), la pronuncia del TAR di Catanzaro, provando a fare leva sui fondamentali principi che caratterizzano il procedimento elettorale, prevalenti rispetto a mere irregolarità formali. In particolare, – spiegano gli avv. Parise Roseto – abbiamo provato ad evidenziare come la prima decisione avesse omesso di considerare che il procedimento di presentazione delle liste elettorali è caratterizzato dal principio della strumentalità delle forme ed è finalizzato a garantire la massima partecipazione dei cittadini ad una competizione elettorale, rilevando altresì che i presentatori della lista hanno riposto un legittimo affidamento nei confronti dei pubblici ufficiali che hanno ricevuto la documentazione elettorale, atteso che le omissioni formali contestate (assenza di timbri e firme di congiunzione tra i fogli contenenti le sottoscrizioni) risultavano imputabili unicamente a questi ultimi. Inoltre, – hanno aggiunto i due legali – abbiamo dimostrato, mediante indizi gravi, precisi e concordanti, che tutti i sottoscrittori erano pienamente consapevoli della Lista sottoscritta, producendo anche 200 dichiarazioni postume con le quali i sottoscrittori riconoscevano espressamente la propria consapevolezza della composizione della Lista al momento della sottoscrizione. Tuttavia, – hanno scritto gli avvocati Parise e Roseto – il Consiglio di Stato, all’esito dell’udienza speciale elettorale di ieri 9 maggio 2019, intorno alle ore 20:00 ha depositato la Sentenza di rigetto del Ricorso in appello, confermando il proprio orientamento squisitamente formalistico ed eccessivamente rigoroso. A questo punto, seppur con grande rammarico, – hanno concluso gli avvocati patrocinatori del Ricorso – non ci resta che accettare la decisione definitiva, con la convinzione che siffatto indirizzo giurisprudenziale leda i cardini della democrazia rappresentativa in quanto esso determina un’evidente compromissione del “favor partecipationis”, con conseguente limitazione del diritto di voto, inteso come diritto politico per eccellenza, strettamente legato alle nozioni di democrazia, di sovranità popolare e di cittadinanza».
Pino La Rocca