Trebisacce-04/06/2019: SETTIMANA SANTA A TARANTO
SETTIMANA SANTA A TARANTO
“Non si può vivere la Pasqua senza entrare nel mistero. Non è un fatto intellettuale, non è solo conoscere, leggere… E’ di più, è molto di più! “Entrare nel mistero” significa capacità di stupore, di contemplazione; capacità di ascoltare il silenzio e sentire il sussurro di un filo di silenzio sonoro in cui Dio ci parla” (Papa Francesco)
La splendida Taranto, Città dei Due Mari, “vive” la Settimana Santa in maniera estremamente “piena” e la spiritualità che traspare in ogni iniziativa rappresenta quel “quid” che permette di avvicinare maggiormente il popolo al Mistero della morte e della resurrezione.
I Riti iniziano con la Processione dei Misteri, che si svolge alle 17 del Venerdì Santo.
Fa risalire le sue origini al 1765 ,con la donazione delle statue del Gesù morto e dell’Addolorata all’Arciconfraternita del Carmine e con il passare degli anni la Confraternita ha aggiunto 6 statue che, aggiungendosi alle 2 originarie, sono diventate 8 e precisamente: Cristo all’orto, la Colonna, Ecce Homo, la Cascata, il Crocifisso, la Sindone, Gesù morto e l’Addolorata.
In onore della donazione, ogni anno la Confraternita invita delle personalità illustri della città per ricordare i nobili della famiglia Calo’ che hanno donato le due statue principali a reggere i lacci della bara di Gesù morto.
Quest’anno la personalità più importante a reggere il laccio è stato l’Ammiraglio in carica del Comando Sud, Ammiraglio Salvatore Vitiello.
Il percorso che compie ogni anno la Processione dei Misteri è il seguente: uscita Chiesa del Carmine, Piazza Carmine, Via d’Aquino, Piazza Maria Immacolata, Via Di Palma, sosta nella Chiesa di San Francesco, uscita e ripresa del cammino per via Anfiteatro, via Massari, Piazza Carmine e rientro in Chiesa verso le 9 del Sabato Santo mattina.
La Processione dell’Addolorata si svolge nella notte tra il Giovedì e il Venerdì Santo.
Esce alle 24 dalla Chiesa trecentesca di San Domenico, situata nella città vecchia di Taranto. È organizzata dalla Confraternita dell’Addolorata e San Domenico ed è nata intorno alla metà del 1800. Si tratta, in pratica, di un pellegrinaggio perché tutto ruota intorno al simulacro ottocentesco realizzato in legno dell’Addolorata.
Il pellegrinaggio viene aperto dalla troccola, composta da una tavola di legno su cui sono installate delle “maniglie” di metallo; agitandola, le maniglie metalliche percuotono il corpo in legno producendo un suono caratteristico. seguita dalle pesare ( una coppia di bambini non ancora confratelli ma figli di confratelli che portano sul collo una pietra simbolica leggera), e 15 poste di confratelli in abito di rito intervallati da 3 crociferi, confratelli scalzi che portano una croce nera sulla spalla, terminati con la prima posta e il bastoncino, il cosiddetto trono della Confraternita, che precede la statua dell’Addolorata che chiude il corteo.
Ringraziamo Marco Pastorelli per le splendide foto e per la passione che mette nel suo meritorio lavoro che, in tal modo, diventa veicolo di conoscenza e di coinvolgimento.
Siamo fieri delle nostre tradizioni, che mantengono inalterati valori spirituali necessari per “vivere” pienamente determinati momenti.
RAFFAELE BURGO