Sibari-Freccia Argento Sibari-Roma:che non abbia solo carattere sperimentale
SIBARI Freccia Argento Sibari-Roma: c’è fiduciosa attesa per la sottoscrizione dell’intesa tra Regione Calabria e Trenitalia, ma si chiede che l’istituzione dell’Alta Velocità che collegherà la Sibaritide con il resto dell’Italia non abbia solo carattere sperimentale e temporale ma sia destinata a rompere per sempre lo storico isolamento di questa parte della provincia di Cosenza. A testimoniare l’alto gradimento dell’iniziativa della Regione Calabria, che come è noto ha impegnato 1milione e 450mila euro per dotare la Sibaritide dell’Alta Velocità, è l’Associazione “Viva la vida – nel mondo di Giuseppe Roseti” fondata e diretta da Domenico Roseti già dipendente delle Ferrovie dello Stato. Un’associazione veramente benemerita, questa, molto sensibile verso i temi ambientali e che si batte da sempre per scelte eco-compatibili. L’istituzione della Freccia Argento, secondo l’associazione “Viva la vida” con sede a Sibari, non serve solo per vincere l’isolamento di questa parte della Calabria che ha grosse, ma finora inespresse, potenzialità di sviluppo, ma anche per trasferire sulla rotaia parte del volume di traffico che oggi insiste sul gommato, con indiscutibili vantaggi dal punto di vista energetico e ambientale. «Si apprende con grande soddisfazione e con un briciola di cautela, – ha scritto il presidente Roseti rivendicando il merito di avere nel merito sollecitato già dal mese di marzo scorso l’Assessore Regionale ai Trasporti Roberto Musmanno e dando atto alla Senatrice Rosa Silvana Abate di essersi spesa per tale progetto – per l’attesa delle firme da parte della Regione Calabria e Trenitalia, la notizia della istituzione della Freccia Argento che collegherà la Sibaritide tutta con il resto dell’Italia. La cosa che ci preme sottolineare e per la quale ci siamo spesi – ha aggiunto il portavoce di “Viva la Vida” spiegandone anche i motivi – è che già da ora ci sentiamo impegnati a far si che l’istituzione di tale importante servizio non abbia carattere di sperimentale ma entri a far parte stabilmente della rete ferroviaria italiana». Innanzitutto, secondo Roseti, gli orari scelti per la Freccia Sibari-Roma non collide con altri vettori; riduce drasticamente i circa 300milioni di euro spesi ogni anno dalla Regione per la mobilità passiva tra cui gli odiosi “viaggi della speranza” e la vocazione turistica dei nostri luoghi che, con il nuovo collegamento veloce, possono diventare davvero una realtà più appetibile ai tour operators che possono proporre ai vacanzieri di scegliere i nostri luoghi come loro meta. «Dico nostri luoghi – osserva l’ex macchinista FS – poiché la scelta della Freccia Argento diventerà patrimonio di tutto il Comprensorio che potrà usufruire di un servizio tanto atteso. Infine, e non da ultimo, – ha chiosato ancora Domenico Roseti – è innegabile che se va in porto l’accordo, potremo finalmente essere considerati alla stregua delle grandi e importanti città metropolitane: piccoli spostamenti con altri mezzi pubblici (penso ai collegamenti con autobus, taxi, o proprie vetture ed alla eventuale istituzione di collegamenti del trasporto su ferro, in coincidenza) dai luoghi che la Freccia per ovvie ragioni non potrà servire, ci consentiranno di essere davvero in rete con l’Italia intera. Ci auguriamo dunque – ha concluso il presidente Roseti mettendo in guardia contro eventuali gelosie localistiche – che non intervengano situazioni campanilistiche o richieste dai luoghi già ben serviti che, accampando eventuali esclusioni, impediscano l’immediata istituzione di questo collegamento. Per tutte queste ragioni – ha concluso Domenico Roseti – la nostra Associazione, attenta come sempre ai problemi ambientali e di conservazione del proprio patrimonio naturalistico, saluta con piacere e soddisfazione la nuova relazione che si andrà a inaugurare e fin da ora ci impegniamo ad essere tra i passeggeri del primo viaggio verso la Capitale offerto dal nuovo collegamento Sibari-Roma-Bolzano che nasce dall’intesa tra la Regione Calabria e Trenitalia».
Pino La Rocca